CONFERENZA
EPISCOPALE ITALIANA
La pubblicazione ufficiale della versione italiana di questo «Ordo»
costituisce un momento significativo nella progressiva applicazione
della riforma liturgica del Concilio Vaticano II e, per certi versi,
rappresenta una sintesi autorevole di tutte le indicazioni
liturgico-pastorali offerte dalla Conferenza episcopale nel programma «Evangelizzazione
e Sacramenti»
Questo «Ordo» infatti, più che un rito contiene un complesso di
riflessioni teologiche, di indicazioni pastorali e azioni liturgiche che
vogliono sostenere e guidare l’itinerario di iniziazione alla vita
cristiana nella Chiesa, di un adulto o di un gruppo di adulti.
L’«Ordo» riguarda direttamente coloro che non sono stati battezzati
e che sono mossi dallo Spirito Santo ad aprire il cuore alla fede (n.
1); ma interessa anche coloro che, pur già battezzati, non hanno
ricevuto alcuna educazione né catechistica né sacramentale (n. 295).
Questa primaria destinazione dell’«Ordo» può sembrare di limitata
rilevanza nell’attuale situazione italiana, nella quale gli adulti,
per la maggior parte hanno già ricevuto il Battesimo, la Confermazione
e l’Eucaristia, e sono stati avviati alla vita cristiana.
In realtà l’«Ordo» presenta alcune linee e indicazioni di grande
stimolo per il rinnovamento pastorale in atto oggi nelle nostre Chiese.
1) L’«Ordo» ribadisce innanzitutto il necessario primato
dell’evangelizzazione, che solleciti una salutare inquietudine di
fronte alle mutate condizioni; che non limiti l’azione pastorale ad
una attenzione esclusiva sulla prassi sacramentale, la quale finirebbe
col ridurre il sacramento ad un puro gesto di pratica esteriore, senza
riflessi concreti e fecondi nella vita .
È importante quindi richiamare l’attenzione sul fatto che
l’itinerario, graduale e progressivo, di evangelizzazione,
iniziazione, catechesi e mistagogia è presentato dall’«Ordo» con
valore di forma tipica per la formazione cristiana.
L’«Ordo» fa emergere pertanto l’esigenza di un’azione pastorale
che conduca alla riscoperta o alla consapevolezza progressiva e
personale della propria fede, mediante una catechesi permanente o
itinerario di tipo catecumenale, che segua gradualmente il cristiano
dall’infanzia alle successive fasi della vita.
2) Intimamente collegato alla priorità dell’evangelizzazione l’«Ordo»
sviluppa il rapporto fra l’iniziazione e la comunità cristiana.
Tutta l’attività evangelizzatrice trova il suo centro propulsivo e
unificante nella Chiesa locale, dove l’economia della salvezza entra
più concretamente nel tessuto della vita umana; dove in comunione e
stretta collaborazione con il Vescovo e il suo presbiterio, si fonda, si
alimenta e si manifesta la vita del popolo di Dio, perché ivi si
celebra con tutta pienezza il mistero di Cristo .
Nella Chiesa locale, la parrocchia è il luogo ordinario e
privilegiato di evangelizzazione della comunità cristiana; qui più che
altrove l’evangelizzazione può diventare insegnamento, educazione ed
esperienza di vita .
È nella parrocchia in particolare che l’esperienza di tipo
catecumenale, soprattutto in vista della celebrazione dei sacramenti
della iniziazione, trova la sua attuazione ordinaria.
L’anno liturgico e la celebrazione del « dies dominicus » formano il
perno della catechesi permanente dell’intera comunità: ad essi si
devono far convergere tutti gli itinerari catecumenali propri delle
diverse età della vita umana .
L’esercizio pastorale del discernimento in vista della ammissione del
candidato alla celebrazione sacramentale è frutto della collaborazione
dell’intera comunità: cioè del Vescovo, dei presbiteri, dei diaconi,
dei catechisti, dei padrini e di tutta la comunità locale, di ciascuno
secondo il suo ordine e nel giusto modo (n. 135).
È opportuno perciò che in ogni diocesi si promuova una pastorale ricca
dei fermenti rinnovatori portati dalla scelta della evangelizzazione e
dalla messa in atto di tutti i carismi e ministeri che compaginano la
comunità cristiana. Tale azione pastorale non potrà non aprirsi
all’attuazione di differenziati itinerari di fede, attenti alle
situazioni spirituali di coloro che intendono riscoprire il mistero di
Cristo.
La disciplinata pluralità e flessibilità delle forme eucologiche e
rituali esige una grande fedeltà allo spirito dell’«Ordo», ed anche
la rispettosa attenzione alle singole persone nelle loro varie
situazioni ed esperienze umane, che possono essere assunte nella ricca
pedagogia di iniziazione.
A livello diocesano sarà utile promuovere adeguati servizi pastorali
che aiutino le comunità cristiane nel favorire esperienze di tipo
catecumenale per giovani e adulti, per genitori e famiglie.
A questo scopo 1’«Ordo» potrà costituire occasione di una migliore
intesa tra gli organismi pastorali della evangelizzazione, catechesi,
liturgia, «carità», perché sotto la guida del Vescovo si sappia
programmare e sostenere uno stile rinnovato di azione pastorale comune
ai livelli parrocchiali e zonali o diocesani.
3) In questo processo catecumenale 1’«Ordo» sottolinea il
particolare significato che ha la stretta e organica connessione dei tre
sacramenti di iniziazione: il Battesimo, la Confermazione e
l’Eucaristia, che ne costituisce il culmine (n. 36).
Per mezzo dei sacramenti dell’iniziazione cristiana gli uomini, uniti
con Cristo nella sua morte, nella sua sepoltura e risurrezione, vengono
liberati dal potere delle tenebre, ricevono lo Spirito di adozione a
figli; incorporati a Cristo sono costituiti in popolo di Dio; dallo
Spirito Santo, dono del Padre, elargito con maggiore abbondanza, sono più
profondamente conformati a Cristo e sono resi capaci di portare al mondo
la testimonianza dello stesso Spirito fino alla piena maturazione del
corpo di Cristo; infine, partecipando all’assemblea eucaristica,
celebrano con tutto il popolo di Dio, il memoriale della morte e
risurrezione del Signore, mangiano la carne del Figlio dell’uomo e
bevono il suo sangue, per ricevere la vita eterna e manifestare l’unità
del popolo di Dio.
I tre sacramenti dell’iniziazione sono così intimamente tra loro
congiunti, che portano i fedeli a quella maturità cristiana per cui
possono compiere, nella Chiesa e nel mondo, la missione propria del
popolo di Dio (n. 1-2).
La presa di coscienza di questo intrinseco rapporto comporta una
articolazione dinamica e feconda dell’itinerario di crescita nella
vita cristiana.
In questa luce acquista nuovo significato la dimensione penitenziale del
catecumenato, nei suoi momenti di purificazione e di illuminazione, per
un recupero della educazione alla vita penitenziale e alla celebrazione
del sacramento della Penitenza.
Per altro l’iniziazione cristiana induce a costituire una catechesi di
tipo mistagogico dei sacramenti già ricevuti, in vista di una
esperienza più piena della loro divina efficacia, esperienza che trova
il suo luogo privilegiato nella partecipazione alla vita della comunità
ecclesiale, tramite la catechesi, la celebrazione liturgica e la
testimonianza di vita nuova.
Auspichiamo che questo testo diventi una feconda sorgente ispiratrice di
iniziative di evangelizzazione, di catechesi e di esperienze
comunitarie. Con l’energia della vita sacramentale, la Chiesa Madre
genera nuove creature alla vita divina nello Spirito di Cristo; le
introduce, mediante lo stesso Spirito, nel tempo del pieno compimento
delle promesse e fa loro pregustare il regno di Dio mediante il
sacrificio e il banchetto eucaristico (n. 27).
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