Terzo
grado
Celebrazione
dei Sacramenti dell'iniziazione
Tempo della mistagogìa
CELEBRAZIONE
DEI SACRAMENTI DELL’INIZIAZIONE
208. L'iniziazione
degli adulti si celebra, secondo la tradizione, nella santa notte della
Veglia pasquale. I sacramenti sono conferiti dopo la benedizione
dell'acqua, come è indicato nel Messale Romano nel Rito della Veglia
pasquale al n. 44.
209. Se invece viene celebrata fuori dei tempi consueti (cfr
Introduzione nn. 58-59) si faccia in modo che la celebrazione manifesti
l'indole pasquale (cfr Introduzione generale, n. 6), usando la Messa
rituale «Per il Battesimo» che si trova nel Messale Romano. Per le
Letture vedi n. 395.
CELEBRAZIONE
DEL BATTESIMO
210. Anche quando i sacramenti dell'iniziazione si celebrano
fuori della solennità pasquale, si compia il rito della benedizione
dell'acqua (cfr Introduzione generale, n. 21), con il quale, attraverso
la commemorazione delle grandi cose compiute da Dio, è ricordato il
mistero del suo amore a partire dall'origine del mondo e dalla creazione
del genere umano; e poi, con l'invocazione dello Spirito Santo e
l'annunzio della morte e della risurrezione di Cristo, si sottolinea la
novità del lavacro di rigenerazione istituito dal Signore, con cui
partecipiamo alla sua morte e risurrezione e riceviamo la santità
stessa di Dio.
211. La rinunzia a Satana e la professione di fede costituiscono
un solo rito che ha il suo pieno compimento nel Battesimo degli adulti.
Essendo infatti il Battesimo il sacramento della fede, con la quale i
catecumeni aderiscono a Dio e insieme sono da lui rigenerati,
opportunamente al lavacro si premette l'atto con cui i singoli, come era
prefigurato nel primo patto dei patriarchi, ora rinunziano decisamente
al peccato e a Satana in modo da aderire per sempre alla promessa del
Salvatore e al mistero della Trinità. Con questa professione che fanno
davanti al celebrante e alla comunità, essi significano la volontà,
maturata nel tempo del catecumenato, di stabilire con Cristo il nuovo
patto. In questa fede, tramandata dalla Chiesa per volontà divina e da
essi abbracciata, sono battezzati gli adulti.
212. L'unzione con l'Olio dei catecumeni che si compie fra la
rinunzia e la professione di fede, per necessità pastorale e opportunità
liturgica può essere anticipata (cfr nn. 206-207).
Si tenga presente peraltro che con l'unzione viene significata la
necessità dell'aiuto divino perché il battezzando, superando gli
ostacoli del passato e le insidie del diavolo, possa intraprendere
coraggiosamente il cammino della professione della fede cui dovrà
rimanere fedele per tutto il corso della vita.
LITANIE DEI SANTI
213. Prima
delle litanie dei santi i battezzandi insieme con i loro padrini e le
madrine si avvicinano al fonte, intorno al quale si dispongono in modo
da non impedire la vista dei fedeli. Se i battezzandi sono molto
numerosi, possono avvicinarsi mentre si cantano le invocazioni.
Il celebrante, rivolgendosi ai presenti, tiene questa monizione o
un'altra simile:
Fratelli
carissimi, invochiamo la misericordia di Dio Padre onnipotente per
questi suoi figli N.
e N., che
chiedono il santo Battesimo.
Dio, che li ha chiamati e li ha guidati fino a questo momento, doni loro
luce e forza, perché con animo generoso aderiscano a Cristo e
professino la fede della Chiesa. Conceda ad essi il rinnovamento dello
Spirito Santo che stiamo per invocare sopra questa acqua.
214.
Si cantano quindi le litanie dei santi nelle quali si
possono aggiungere alcuni nomi di Santi, specialmente della Chiesa
particolare o del Titolare della chiesa o anche dei Patroni del luogo e
dei battezzandi.
Signore, pietà
Oppure:
Kýrie, eléison
Cristo, pietà
Oppure:
Christe, eléison
Signore, pietà
Oppure:
Kýrie, eléison
Santa Maria, Madre di Dio
San Michele
Santi angeli di Dio
San Giovanni Battista
San Giuseppe
Santi Pietro e Paolo
Sant'Andrea
San Giovanni
Santi Apostoli ed evangelisti
Santa Maria Maddalena
Santi discepoli del Signore
Santo Stefano
Sant'Ignazio d'Antiòchia
San Lorenzo
Sante Perpètua e Felìcita
Sant'Agnese
Santi martiri di Cristo
San Gregorio
Sant'Agostino
Sant'Atanasio
San Basilio
San Martino
Santi Cirillo e Metodio
San Benedetto
San Francesco
San Domenico
San Francesco Saverio
San Giovanni Maria [Vianney]
Santa Caterina da Siena
Santa Teresa di Gesù
Santi e sante di Dio
Nella tua misericordia
Da ogni male
Da ogni peccato
Dalla morte eterna
Per la tua incarnazione
Per la tua morte e risurrezione
Per il dono dello Spirito Santo
Noi peccatori, ti preghiamo
Dona la grazia
della vita nuova nel Battesimo
a questi tuoi eletti
Gesù,
Figlio del Dio vivente,
ascolta
la nostra supplica
|
Signore, pietà
Oppure:
Kýrie, eléison
Cristo, pietà
Oppure:
Christe, eléison
Signore, pietà
Oppure:
Kýrie, eléison
prega per noi
prega per noi
pregate per noi
prega per noi
prega per noi
pregate per noi
prega per noi
prega per noi
pregate per noi
prega per noi
pregate per noi
prega per noi
prega per noi
prega per noi
pregate per noi
prega per noi
pregate per noi
prega per noi
prega per noi
prega per noi
prega per noi
prega per noi
pregate per noi
prega per noi
prega per noi
prega per noi
prega per noi
prega per noi
prega per noi
prega per noi
pregate per noi
salvaci, Signore
salvaci, Signore
salvaci, Signore
salvaci, Signore
salvaci, Signore
salvaci, Signore
salvaci, Signore
ascoltaci, Signore
ascoltaci, Signore
Gesù,
Figlio del Dio vivente,
ascolta
la nostra supplica
|
BENEDIZIONE DELL’ACQUA
215. Quindi
il celebrante, rivolto verso il fonte, dice questa preghiera di
benedizione:
O Dio, per mezzo dei segni
sacramentali,
tu operi con invisibile potenza
le meraviglie della salvezza;
e in molti modi, attraverso i tempi,
hai preparato l'acqua, tua creatura,
ad essere segno del Battesimo.
Fin dalle origini il tuo Spirito si librava sulle acque
perché contenessero in germe
la forza di santificare;
e anche nel diluvio hai prefigurato il Battesimo,
perché, oggi come allora,
l'acqua segnasse la fine del peccato
e l'inizio della vita nuova.
Tu hai liberato dalla schiavitù i figli di Abramo,
facendoli passare illesi attraverso il Mar Rosso,
perché fossero immagine
del futuro popolo dei battezzati.
Infine, nella pienezza dei tempi,
il tuo Figlio, battezzato da Giovanni
nell'acqua del Giordano,
fu consacrato dallo Spirito Santo;
innalzato sulla croce,
egli versò dal suo fianco sangue e acqua,
e dopo la sua risurrezione comandò ai discepoli:
«Andate, annunziate il Vangelo a tutti i popoli,
e battezzateli nel nome del Padre
e del Figlio e dello Spirito Santo».
Ora, Padre,
guarda con amore la tua Chiesa
e fa' scaturire per lei la sorgente del Battesimo.
Infondi in quest'acqua,
per opera dello Spirito Santo,
la grazia del tuo unico Figlio,
perché con il sacramento del Battesimo
l'uomo, fatto a tua immagine,
sia lavato dalla macchia del peccato,
e dall'acqua e dallo Spirito Santo
rinasca come nuova creatura.
Il celebrante tocca l'acqua con la mano destra e
prosegue:
Discenda, Padre, in quest'acqua,
per opera del tuo Figlio,
la potenza dello Spirito Santo,
perché tutti coloro
che in essa riceveranno il Battesimo,
sepolti insieme con Cristo nella morte,
con lui risorgano alla vita immortale.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Altre formule a scelta al n. 382.
216. Nel Tempo di Pasqua, se si usa
l'acqua battesimale benedetta nella Veglia pasquale, perché non manchi
al Battesimo il tema dell'azione di grazie e della supplica, si fa la
benedizione e l'invocazione di Dio sull'acqua con le formule che si
trovano al n. 382, con attenzione alle
variazioni del testo alla fine delle stesse formule.
RINUNZIA
217. Terminata
la benedizione del fonte, il celebrante interroga contemporaneamente
tutti gli eletti con una delle seguenti formule:
1.
Rinunziate a satana e a tutte le
sue opere e seduzioni?
Eletti:
Rinunzio.
2.
Rinunziate a satana?
Eletti:
Rinunzio.
E a tutte le sue opere?
Eletti:
Rinunzio.
E a tutte le sue seduzioni?
Eletti:
Rinunzio
3.
Rinunziate al peccato,
per vivere nella libertà dei figli di Dio?
Eletti:
Rinunzio
Rinunziate alle seduzioni del
male,
per non lasciarvi dominare dal peccato?
Eletti:
Rinunzio.
Rinunziate a satana,
origine e causa di ogni peccato?
Eletti:
Rinunzio.
Secondo l'opportunità, il celebrante, appreso dai
padrini (o dalle madrine) il nome dei battezzandi, li interroga
individualmente, scegliendo a piacere una delle tre formule sopraddette.
Inoltre queste tre formule, se è il caso, possono avere un migliore
adattamento dalle Conferenze Episcopali, specialmente dove è necessario
che, gli eletti rinunzino alle superstizioni, alle arti degli indovini e
alle arti magiche (cfr sopra al n. 80).
UNZIONE CON L’OLIO DEI
CATECUMENI
218. Se l'unzione con l'Olio
dei catecumeni non è stata fatta prima fra i riti immediatamente
preparatori (nn.
206-207), il celebrante dice:
Vi
ungo con l'olio, segno di salvezza:
vi fortifichi con la sua potenza Cristo Salvatore,
che vive e regna nei secoli dei secoli.
Eletti:
Amen.
Ciascun eletto riceve l'unzione con l'Olio
dei catecumeni sul petto o su ambedue le mani o anche, se si ritiene
opportuno, su altre parti del corpo. Se gli eletti sono molto numerosi,
l'unzione può esser fatta da più ministri.
Questa unzione si può anche tralasciare a giudizio della Conferenza
Episcopale.
PROFESSIONE DI FEDE
219. Il celebrante, informato
di nuovo dal padrino (o dalla madrina) sul nome di ciascun battezzando,
interroga ciascuno:
N., credi in Dio,
Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra?
Eletto:
Credo.
Credi
in Gesù Cristo,
suo unico Figlio, nostro Signore,
che nacque da Maria vergine,
morì e fu sepolto,
è risuscitato dai morti
e siede alla destra del Padre?
Eletto:
Credo.
Credi
nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne e la vita eterna?
Eletto:
Credo.
Subito dopo la professione di fede ognuno
riceve il Battesimo per immersione o per infusione. Quando i battezzandi
sono molto numerosi, la professione di fede può esser fatta
contemporaneamente da tutti o da più battezzandi insieme.
BATTESIMO
220. Se il Battesimo si fa per
immersione o di tutto il corpo o soltanto del capo, si ponga attenzione
a rispettare le esigenze della pudicizia e del dovuto decoro.
Il celebrante, toccando l'eletto, immergendo tre volte il suo corpo o il
suo capo e sollevandolo altrettante volte, lo battezza, invocando una
sola volta la Santissima Trinità:
N., io
ti battezzo nel nome del Padre
prima immersione
e del Figlio
seconda immersione
e dello Spirito Santo.
terza immersione.
Il padrino o la madrina, oppure ambedue,
toccano il battezzando.
Dopo il Battesimo di ciascun adulto il popolo fa una breve acclamazione
(cfr n.
383).
221. Se il
Battesimo si fa per infusione, il celebrante attinge l'acqua battesimale
dal fonte e, versandola per tre volte sul capo inchinato dell'eletto, lo
battezza nel nome della Santissima Trinità:
N., io
ti battezzo nel nome del Padre
prima infusione
e del Figlio
seconda infusione
e dello Spirito Santo.
terza infusione.
Il padrino o la madrina, o ambedue, tengono
la mano destra sopra la spalla destra dell'eletto.
Dopo il Battesimo di ciascun adulto il popolo fa una breve acclamazione
(cfr n.
383).
222. Quando gli eletti sono molto
numerosi, se sono presenti altri sacerdoti o diaconi, i battezzandi si
possono assegnare ai vari ministri che fanno l'immersione o l'infusione,
usando la formula al singolare. Mentre si celebra il rito, è molto
opportuno che il popolo canti. Si possono anche fare delle letture o
osservare un sacro silenzio.
RITI ESPLICATIVI
223. Subito dopo il Battesimo
si compiono i riti esplicativi (nn. 224-226
). Quindi abitualmente, si celebra la Confermazione, come più avanti
(nn. 227-231) e in questo caso si
tralascia l'unzione dopo il Battesimo.
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Unzione dopo il battesimo
224. Se la celebrazione della
Confermazione, per un motivo particolare, è separata dal Battesimo,
dopo l'immersione o l'infusione dell'acqua, il celebrante fa l'unzione
col Crisma nel modo consueto, dicendo contemporaneamente su tutti i
battezzati:
Dio onnipotente,
Padre del nostro Signore Gesù Cristo,
vi ha fatto rinascere dall'acqua
e dallo Spirito Santo
e vi ha dato il perdono di tutti i peccati
unendovi al suo popolo;
egli stesso vi consacra con il crisma di salvezza,
perché inseriti in Cristo,
sacerdote, re e profeta,
siate sempre membra del suo corpo
per la vita eterna.
Battezzati: Amen.
Quindi il celebrante, senza dire nulla, fa
l'unzione con il sacro Crisma sul capo di ogni battezzato.
Se i battezzati sono molto numerosi e sono presenti altri sacerdoti o
diaconi, ognuno di loro può fare l'unzione su alcuni battezzati.
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Consegna della veste bianca
225. Il celebrante dice:
N. e
N., siete
diventati nuova creatura e siete rivestiti di Cristo.
Ricevete perciò la veste bianca e portatela senza macchia fino al
tribunale del nostro Signore Gesù Cristo, per avere la vita eterna.
Battezzati: Amen.
Alle parole a «Ricevete
perciò la veste bianca», i padrini o le madrine
impongono ai neofiti una veste bianca, se le consuetudini locali non
consigliano un colore più adatto.
Secondo l'opportunità, questo rito si può anche tralasciare.
Consegna del cero acceso
226. Il celebrante prende o
tocca il cero pasquale, dicendo:
Avvicinatevi,
padrini e madrine, per consegnare ai neofiti il simbolo della luce.
I padrini e le madrine si avvicinano,
accendono dal cero pasquale una candela e la consegnano al neofito. Poi
il celebrante dice:
Siete
diventati luce in Cristo.
Camminate sempre come figli della luce
perché perseverando nella fede,
possiate andare incontro al Signore che viene,
con tutti i santi, nel regno dei cieli.
Battezzati: Amen.
CELEBRAZIONE
DELLA CONFERMAZIONE
227. Fra la celebrazione del
Battesimo e quella della Confermazione, secondo l'opportunità, la
comunità esegue un canto adatto.
La celebrazione della Confermazione si può fare o nel presbiterio o
nello stesso battistero, come suggeriscono le circostanze locali.
228. Se il Battesimo è stato
conferito dal Vescovo, è opportuno che sia lo stesso Vescovo ad
amministrare anche la Confermazione. In assenza del Vescovo, la
Confermazione può essere amministrata dal sacerdote che ha conferito il
Battesimo.
Quando i confermandi sono molto numerosi, al ministro della
Confermazione si possono associare, nell'amministrazione del sacramento,
sacerdoti idonei a questo ministero (cfr n. 46).
229. Il celebrante si rivolge
brevemente ai neofiti con queste parole o con altre simili:
Carissimi
neòfiti, che nel Battesimo siete rinati alla vita di figli di Dio e
siete diventati membra del Cristo e del suo popolo sacerdotale, vi resta
ora di ricevere il dono dello Spirito Santo, che nel giorno di
Pentecoste fu inviato dal Signore sopra gli Apostoli e che dagli
Apostoli e dai loro successori è stato comunicato ai battezzati.
Anche voi, dunque, riceverete, secondo la promessa, la forza dello
Spirito Santo perché, resi più perfettamente conformi a Cristo,
possiate dare testimonianza della passione e della risurrezione del
Signore e diventare membri attivi della Chiesa per l'edificazione del
corpo di Cristo nella fede e nella carità.
Poi il celebrante (avendo presso di sé i
sacerdoti associati), in piedi, a mani giunte e rivolto al popolo, dice:
Fratelli
carissimi, preghiamo Dio onnipotente
perché effonda su questi neofiti lo Spirito Santo,
che li confermi con la ricchezza dei suoi doni,
e con l'unzione crismale
li renda pienamente conformi a Cristo,
suo unico Figlio.
E tutti pregano per qualche tempo in
silenzio.
230. Quindi il celebrante (e con lui
i sacerdoti che lo aiutano) impone le mani su tutti i confermandi. Solo
il celebrante dice però la seguente orazione:
Dio onnipotente,
Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che hai rigenerato questi tuoi figli
dall'acqua e dallo Spirito Santo
liberandoli dal peccato,
infondi in loro il tuo santo Spirito Paràclito:
spirito di sapienza e di intelletto,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di scienza e di pietà,
e riempili dello spirito del tuo santo timore.
Per Cristo nostro Signore.
Tutti:
Amen.
231. Allora un ministro presenta al
celebrante il sacro Crisma. Ciascuno dei confermandi si avvicina al
celebrante; oppure, secondo l'opportunità, il celebrante stesso si
avvicina a ciascun confermando.
Il padrino (o la madrina) pone la destra sulla sua spalla e dice al
celebrante il suo nome o il confermando dichiara egli stesso il proprio
nome.
Il celebrante intinge nel Crisma l'estremità del pollice della mano
destra e traccia col pollice stesso un segno di croce sulla fronte del
confermando, dicendo:
N., ricevi
il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono.
Confermato:
Amen.
Il celebrane aggiunge:
La
pace sia con te.
Confermato:
E con il tuo spirito.
Se altri sacerdoti sono associati al
celebrante nel conferimento del sacramento, il Vescovo, se è presente,
consegna a ciascuno i vasetti del sacro Crisma. I confermandi si
avvicinano al celebrante o ai sacerdoti; oppure, secondo l'opportunità,
il celebrante e i sacerdoti si avvicinano ai confermandi che ricevono
l'unzione nel modo sopra descritto.
Durante l'unzione si può eseguire un canto adatto.
CELEBRAZIONE DELL’EUCARISTIA
232. Omesso
il Credo, si fa subito la preghiera dei fedeli alla quale i neofiti
partecipano per la prima volta.
Quindi alcuni di essi aiutano a portare le offerte all'altare.
233. Nella Preghiera eucaristica I
si fa menzione dei neofiti in Accetta
con benevolenza, o Signore (Hanc igitur) e dei padrini in Ricordati, o
Signore, dei tuoi fedeli (Memento) . Se
si usa la Preghiera eucaristica II o III o IV, si inseriscano le
preghiere per i neofiti.
Queste varianti si trovano nel Messale Romano alla Messa «Per il
Battesimo».
234. È
bene che i neofiti ricevano la santa comunione sotto le due specie,
insieme con i loro padrini, con le madrine, con i genitori e con i
coniugi e con i catechisti laici.
Prima della comunione cioè prima di Beati gli
invitati alla cena del Signore il celebrante può ricordare
brevemente ai neofiti l'importanza di così grande mistero che è il
culmine dell'iniziazione e il centro di tutta la vita cristiana.
TEMPO DELLA MISTAGOGÌA
235. Perché i
primi passi dei neofiti siano più sicuri, è desiderabile che in tutte
le circostanze siano aiutati premurosamente e amichevolmente dalla
comunità dei fedeli, dai loro padrini e dai pastori. Ci si occupi con
impegno per facilitare ad essi un pieno e sereno inserimento nella
comunità.
236. Durante
tutto il Tempo di Pasqua, nelle Messe domenicali, si riservino ai
neofiti posti particolari tra i fedeli. Tutti i neofiti si impegnino a
partecipare alle messe con i loro padrini. Nell'omelia e, secondo
l'opportunità, anche nella preghiera dei fedeli si faccia riferimento
ad essi.
237. Per
chiudere il tempo della mistagogìa, alla fine del Tempo di Pasqua,
intorno alla domenica di Pentecoste, si tenga qualche celebrazione,
anche con solennità esterna secondo le consuetudini della regione.
238. È
desiderabile che nell'anniversario del Battesimo i neofiti si ritrovino
insieme per ringraziare Dio, per comunicarsi le esperienze spirituali e
per acquistare nuove energie per il loro cammino.
239. Per
stabilire un rapporto pastorale con i nuovi membri della sua Chiesa, il
Vescovo, specialmente se non ha potuto presiedere di persona ai
sacramenti dell'iniziazione, faccia in modo di incontrarsi con i neofiti
almeno una volta all'anno per quanto possibile, e di presiedere alla
celebrazione dell'Eucaristia nella quale è lecita la comunione sotto le
due specie.
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