1 - LA SANTA COMUNIONE
   FUORI DELLA MESSA               



2. RITO BREVE
 

 
45. Questa forma si usa allorché dalle circostanze stesse risulta inopportuna la forma connessa con una celebrazione più ampia della parola di Dio, specialmente quando si tratta di uno o due comunicandi soltanto, e non è quindi possibile ordinare una vera celebrazione della comunità.


RITI INIZIALI

46.
Quando i fedeli sono riuniti, e tutto è stato predisposto secondo le norme sopra indicate (nn. 19-20), il ministro saluta i presenti.

Saluto

Per il sacerdote e il diacono


Se è sacerdote o diacono, allargando le braccia, dice:

1a formula

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo,
l'amore di Dio Padre
e la comunione dello Spirito Santo
sia con tutti voi.

Tutti:

E con il tuo spirito.

2a formula

La grazia e la pace
di Dio nostro Padre
e del Signore nostro Gesù Cristo
sia con tutti voi.

Tutti:

E con il tuo spirito.

Oppure:

Benedetto nei secoli
!l Signore.

3a formula

Il Signore sia con voi.

Tutti:

E con il tuo spirito.
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Per il ministro straordinario

Se il ministro non è sacerdote o diacono, saluta i presenti con queste parole o con altre simili:

Fratelli, benedite il Signore, che nella sua bontà
ci
[vi] invita alla mensa del corpo di Cristo.

Tutti:

Benedetto nei secoli il Signore.
_____________________________________________________

Antifona

47.
* Quindi il ministro può dire una delle seguenti antifone o altre simili:

O sacro convito, in cui Cristo è nostro cibo
si perpetua il memoriale della sua Pasqua,
l'anima nostra è colmata di grazia,
e ci è dato il pegno della gloria futura.

Oppure:

Soave è il tuo spirito, Signore:
tu sei buono con i tuoi figli,
dai loro pane dal cielo,
sazi di beni gli affamati,
rimandi i ricchi a mani vuote.

Oppure.

Adoriamo, o Cristo, il tuo corpo glorioso,
nato dalla Vergine Maria;
per noi hai voluto soffrire,
per noi ti sei offerto vittima sulla croce
e dal tuo fianco squarciato
hai versato l'acqua e il sangue del nostro riscatto.
Sii nostro conforto nell'ultimo passaggio
e accoglici benigno nella casa del Padre:
o Gesù dolce, o Gesù pio,
o Gesù, Figlio di Maria.


Atto penitenziale

48.
Segue l'atto penitenziale.
Il ministro invita i comunicandi al pentimento con queste parole o con altre simili:


Fratelli, riconosciamo i nostri peccati
e chiediamo il perdono del Signore
per esser degni
di partecipare a questa sacra celebrazione.

Si fa una breve pausa di silenzio.

1a formula   Poi tutti insieme fanno la confessione:

Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli,
che ho molto peccato
in pensieri, parole, opere e omissioni,

e, battendosi il petto, dicono:

per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.

E proseguono:

E supplico la beata sempre vergine Maria,
gli angeli, i santi e voi, fratelli,
di pregare per me il Signore Dio nostro.

2a formula  
Poi il ministro dice:

V. Pietà di noi, Signore.
R. Contro di te abbiamo peccato.

V. Mostraci, Signore, la tua misericordia.
R. E donaci la tua salvezza.

3a formula   
Poi il ministro o uno dei presenti dice le invocazioni seguenti o altre simili:

Signore,
che nel tuo mistero pasquale
ci hai meritato la salvezza,
abbi pietà di noi.

R. Signore, pietà.             Oppure: Kyrie, eléison.

Cristo,
che nelle nostre sofferenze
rinnovi sempre le meraviglie
della tua beata passione,
abbi pietà di noi.

R. Cristo, pietà.                Oppure: Christe, eléison.

Signore,
che con la comunione al tuo corpo
ci rendi partecipi del tuo sacrificio,
abbi pietà di noi.

R. Signore, pietà.                Oppure: Kyrie, eléison.

Il ministro conclude:

Dio onnipotente abbia misericordia di noi,
perdoni i nostri peccati,
e ci conduca alla vita eterna.

R. Amen.



LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

49.
Omessa a questo punto la celebrazione della parola di Dio, uno dei presenti o il ministro stesso legge, secondo l'opportunità, un breve testo della sacra Scrittura, in cui si accenna al pane della vita come, per esempio, uno dei seguenti che si può introdurre con queste parole o con altre simili:

Dice il Signore:

Gv 6, 51

lo sono il pane vivo, disceso dal cielo.
Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno
e il pane che io darò è la mia carne
per la vita del mondo.

Oppure:
Gv 6,54-55

Chi mangia la mia carne
e beve il mio sangue
ha la vita eterna
e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
Perché la mia carne è vero cibo
e il mio sangue vera bevanda.

Oppure:
Gv 6,54-58


Chi mangia la mia carne
e beve il mio sangue
ha la vita eterna
e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
Perché la mia carne è vero cibo
e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue
dimora in me e io in lui.
Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me
e io vivo per il Padre,
cosi anche colui che mangia di me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo,
non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono.
Chi mangia questo pane, vivrà in eterno.

Oppure:
Gv 14, 6


Io sono la via, la verità e la vita.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

Oppure:
Gv 14, 23


Se uno mi ama, osserverà la mia parola
e il Padre mio lo amerà
e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.

Oppure:
Gv 14, 27


Vi lascio la pace, vi dò la mia pace.
Non come la dà il mondo, io la dò a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.

Oppure:
Gv 15, 4


Rimanete in me e io in voi.
Come il tralcio non può far frutto da se stesso
se non rimane nella vite,
così anche voi se non rimanete in me.

Oppure:
Gv 15, 5


Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto,
perché senza di me non potete far nulla.

Oppure:
1 Cor 11,26


Ogni volta che mangiate di questo pane
e bevete di questo calice,
voi annunziate la morte del Signore finché egli venga.


Oppure:
1 Gv 4, 16


Noi abbiamo riconosciuto e creduto
all'amore che Dio ha per noi.
Dio è amore;
chi sta nell'amore dimora in Dio
e Dio dimora in lui.

Si può anche scegliere una lettura dalla liturgia del giorno o dalle Messe votive della santissima Eucaristia o del Preziosissimo Sangue o del sacratissimo Cuore di Gesù o per altre circostanze particolari.
Le letture delle Messe sopra indicate si trovano per esteso nel «Lezionario per le Messe" ad diversa" e votive» (Volume V del Lezionario pagg. 400-435; 456-477; 478-520).
Ai nn.
122-197 sono indicati solo i riferimenti biblici.

Secondo l'opportunità si può fare un breve silenzio.



RITI DI COMUNIONE

50.
Il ministro prende la pisside con il corpo del Signore, la depone sull'altare e genuflette. Quindi fa l'introduzione alla preghiera del Signore con queste parole o con altre simili:

Obbedienti alla parola del Salvatore
e formati al suo divino insegnamento,
osiamo dire:

* Oppure:

Siamo qui raccolti attorno alla stessa mensa
per ricevere il corpo del Signore.
Come una sola famiglia
preghiamo come Gesù ci ha insegnato:

e tutti insieme dicono:

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

51. Poi il ministro genuflette, prende l'ostia e tenendola alquanto sollevata sulla pisside, rivolto ai comunicandi, dice:

Beati gli invitati alla Cena del Signore.
Ecco l'Agnello di Dio,
che toglie i peccati del mondo.

E i comunicandi soggiungono insieme:

O Signore, non sono degno
di partecipare alla tua mensa:
ma di' soltanto una parola e io sarò salvato.

52.
Se anche il ministro fa la comunione, dice sottovoce:

Il corpo di Cristo
mi custodisca per la vita eterna.

E con riverenza si comunica.

53.
Prende poi la pisside, si reca verso i comunicandi, e presenta a ognuno l'ostia tenendola alquanto sollevata e dice:

Il corpo di Cristo.

Il comunicando risponde:

Amen.

E riceve la comunione.

54.
Terminata la distribuzione della comunione, il ministro fa cadere nella pisside gli eventuali frammenti rimasti sulla patena e, secondo l'opportunità, si lava le mani. Se avanzano particole, ripone il Sacramento nel tabernacolo e genuflette.

Quindi, secondo l'opportunità, si può fare una pausa di sacro silenzio.



Orazione

55.
Poi il ministro dice l'orazione conclusiva:

Preghiamo.

Signore Gesù Cristo,
che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia
ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua,
fa' che adoriamo con viva fede
il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue,
per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

R. Amen.

Oppure:

O Padre, che hai portato a compimento
l'opera della nostra redenzione
nel mistero pasquale del tuo Figlio,
fa’ che, annunziando con fede nei segni sacramentali
la sua morte e risurrezione,
sperimentiamo sempre più i doni della salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Oppure:

Infondi in noi, o Dio, lo Spirito del tuo amore,
perché nutriti con l'unico pane di vita
formiamo un cuor solo e un'anima sola.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Oppure:

O Padre, che in questo sacro convito
ci rendi partecipi del corpo e sangue del Cristo
santifica la famiglia dei credenti
e rafforzala nel. vincolo della carità fraterna.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Oppure:

O Dio, che ci hai nutriti con il pane della vita,
insegnaci a valutare con sapienza i beni della terra,
nella continua ricerca dei beni del cielo.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Oppure:

Per la partecipazione ai tuoi gloriosi misteri
ti rendiamo fervide grazie, Signore,
perché a noi ancora pellegrini sulla terra
fai pregustare i beni del cielo.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Oppure:

Dio onnipotente, che ci hai nutriti alla tua mensa,
donaci di esprimere in un fedele servizio
la forza rinnovatrice di questi santi misteri.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Oppure:

O Dio, che ci hai resi partecipi
di un solo pane e di un solo calice,
fa' che uniti al Cristo in un solo corpo
portiamo con gioia frutti di vita eterna
per la salvezza del mondo.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Oppure:

O Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa' che questo sacramento ci rafforzi nel tuo amore
e ci spinga a servirti nei nostri fratelli.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Oppure:

Ti ringraziamo dei tuoi doni, o Padre:
la forza dello Spirito Santo,
che ci hai comunicato in questo sacramento,
rimanga in noi e trasformi tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Oppure:

O Dio,
che ci hai nutriti con l'unico pane della vita eterna,
confermaci nel tuo amore,
perché possiamo camminare verso di te
nella vita nuova.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen


Oppure NEL TEMPO DI PASQUA:

Infondi in noi, o Padre,
lo Spirito della tua carità,
perché saziati con i sacramenti pasquali,
viviamo concordi nel vincolo del tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Oppure:

O Dio nostro Padre, questa partecipazione
al mistero pasquale del tuo Figlio
ci liberi dai fermenti dell'antico peccato
e ci trasformi in nuove creature.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Oppure:

Dio grande e misericordioso,
che nel Signore risorto
riporti l'umanità alla speranza eterna,
accresci in noi l'efficacia del mistero pasquale
con la forza di questo sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.



RITO DI CONCLUSIONE

Per il sacerdote e il diacono

56.
Quindi il ministro, se è sacerdote o diacono, rivolto verso il popolo, aprendo le braccia dice:

Il Signore sia con voi.

Tutti:

E con il tuo spirito.

E benedice il popolo dicendo:

Vi benedica Dio onnipotente,
Padre e Figlio
X e Spirito Santo.

Tutti:

Amen.
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Per il ministro straordinario

57
.
Se il ministro non è sacerdote né diacono, invocando la benedizione di Dio e facendo su se stesso il segno della croce, dice:

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male
e ci conduca alla vita eterna.

Oppure:

Ci benedica e ci custodisca
il Signore onnipotente e misericordioso,
Padre e Figlio e Spirito Santo.

Tutti:

Amen.
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E fatta la debita riverenza, il ministro si ritira.
  
  

 


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