Premesse
1624. In alcune località si
è soliti compiere particolari riti di benedizione, per esempio
dell'acqua, del pane, del vino, dell'olio, di altri cibi o cose che
talora i fedeli portano da benedire a motivo di devozione, sia in
occasione di una festa o di un tempo dell'anno liturgico, sia in onore
della beata Vergine Maria o dei Santi .
In questi riti di benedizione
il pastore d'anime procuri che i fedeli intendano bene il vero
significato del rito. Il ministro nella sua monizione o allocuzione
abbia davanti agli occhi, per quanto è possibile, quelle tradizioni e
quelle narrazioni della vita dei Santi dalle quali può essere messo in
luce l'origine o il senso della particolare celebrazione che si fa in
loro onore. E' necessario comunque che sempre sia rispettata la verità
storica.
* 1625. Oltre ai formulari
per la «Benedizione comune» (I) se ne propongono altri più specifici
(II) per la benedizione al pane, al vino, all'olio, al sale, all'acqua,
all'agnello e alle uova per la Pasqua.
1626.
Il rito senza la Messa
può essere usato dal sacerdote e da diacono in chiesa in alcune
solennità e memorie. Ad esso è raccomandata la presenza del popolo e
la sua attiva partecipazione.
1627.
Se vi sono da benedire
molti cibi in una volta, non sia ripetuto il rito, ma tutto sia
benedetto in una unica celebrazione, usando una formula adatta.
1628. Nel rispetto della
struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare
le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.
1629.
Queste benedizioni si
possono celebrare durante la Messa, osservando il rito proposto ai nn.
1646-1652, soltanto nelle feste della beata Vergine Maria e dei Santi,
dove sussiste una tradizione popolare e i fedeli sono soliti partecipare
alla Messa. La benedizione durante la Messa, può aver luogo una volta
sola al giorno.
I. BENEDIZIONE COMUNE
1. Rito della benedizione
INIZIO
1630. Quando tutti sono
riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento.
Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:
Nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo.
R.
Amen.
SALUTO
1631. Il ministro saluta i
presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza
dalla Sacra Scrittura:
Dio, che ci ha scelto per
essere santi,
sia con tutti voi.
R. E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto.
MONIZIONE INTRODUTTIVA
1632. Il ministro, o un'altra
persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste parole o
altre simili:
Dio nella sua provvidenza ha
cura anche delle cose più piccole ed umili; in suo nome la Chiesa le
benedice, perché quanti se ne servono con retta e devota intenzione, [invocando l'intercessione della beata Vergine Maria o di san
N.], siano
attratti verso le realtà invisibili, e benedicano il Padre, sorgente di
ogni bene, mirabile nei suoi santi.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
1633. Un lettore o uno dei
presenti legge uno dei seguenti testi della Sacra Scrittura o un altro
testo opportunamente scelto dal Lezionario.
Mt 7,7-11
Chiedete e vi sarà dato.
Ascoltate la parola del
Signore dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai
suoi discepoli: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate
e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a
chi bussa sarà aperto. Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane
darà una pietra? O se gli chiede un pesce, darà una serpe? Se voi
dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto
più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che
gliene domandano!».
1634. Oppure (per esteso vedi
a p. 853 ss.):
PER LA BENEDIZIONE ALL'ACQUA
Es 17,1-7
Dateci acqua da bere.
2 Re 2,19-22
Rendo sane queste acque.
AL PANE
1 Re 19, 3-8
Camminerò con la forza
datagli da quel cibo.
Sap 16, 20-21.24-26
Perché i tuoi figli che ami
capissero.
Gv 6,24-35
Procuratevi il cibo che non
perisce.
AL ALTRI CIBI
Gn 1, 26-2, 3
Vi dò ogni pianta in cui è
il frutto: sarà il vostro cibo.
Gn 9, 1-3
Quanto si muove e ha vita vi
servirà di cibo.
Es 12,1-4.6-8.11
Così mangerete l'agnello; è
la Pasqua del Signore!
Lc 11,9-13
Chiedete e otterrete.
ALL'OLIO, VINO, SALE
Sir 39,25-35
Le cose di prima necessità
per la vita dell'uomo.
Mt 5,1.2.13 l
Voi siete il sale della
terra.
Mc 6,7-13
Ungevano di olio molti
infermi e li guarivano.
Lc 10,30-37
Gli fasciò le ferite,
versandovi olio e vino.
Gv 2,1-11
Hai conservato il vino buono
fino ad ora.
AI FIORI (ad es.: rose, gigli
. . . )
Sir 24, 1.13-21
Le piante di rose in Gerico.
2 Cor 2,14-17
Noi siamo dinanzi a Dio il
profumo di Cristo.
Mt 6,25-34
Osservate i gigli del campo.
ALLE CANDELE
Ef 5,8-10
Comportatevi come i figli
della luce.
Mt 4,13-17
Il popolo ha visto una grande
luce.
Lc 2,27-33
Luce per illuminare le genti.
Gv 1,6-10
Era la luce vera.
RESPONSORIO
1635. Secondo le opportunità
si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p.
988 ss. ) o eseguire un altro canto adatto.
Sal 8,4-5 6-7 8-9
R. Grande è il tuo nome,
Signore, su tutta la terra.
Sal 22 (23), 1-3 4 5 6
R. Il Signore è mio pastore:
non manco di nulla.
Sal 103 (104), 10-12 13-15
16-18 19-21 22-23
R. Grandi sono le tue opere,
Signore.
Sal 146-147 (147), 7-8 9-11
12-13 14-16
R. Lodate il Signore, è
bello cantare al nostro Dio.
BREVE ESORTAZIONE
1636. Secondo l'opportunità,
il ministro rivolge brevi parole presente illustrando le letture
bibliche, perché percepiscano significato della celebrazione.
Breve silenzio.
PREGHIERA DEI FEDELI
1637. Segue la preghiera
comune, che va opportunamente adattata alla festa o al tempo liturgico
(cfr n. 1647).
_____________________________________________________
1638. Quando si omette la preghiera dei fedeli, prima della
formula di benedizione, il ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio.
_____________________________________________________
* Segue la preghiera del
Signore:
Padre nostro.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1639. Il ministro, con le
braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione adatta.
1640. AI CIBI E ALLE BEVANDE
Sii glorificato, Signore Dio
nostro:
tu che colmi delle tue
benedizioni ogni creatura,
concedi a quanti si
nutriranno di questo cibo [questa bevanda]
nel ricordo e per
l'intercessione di....
[della beata Vergine Maria o
di san N.]
di abbondare della tua grazia
e di crescere nel tuo amore
in una continua ricerca delle
realtà del cielo.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1641. AD ALTRE COSE
Signore Dio, che fai
risplendere la tua Chiesa
con le virtù e le opere dei
Santi,
guarda i tuoi fedeli che
desiderano servirsi
di questo segno
[questi segni]
di devozione
nel ricordo e in onore di ...
[della beata Vergine Maria o
di san N.],
fa' che dispongano
di ciò che è necessario
nella vita presente
e aderendo con amore ai tuoi
precetti
procedano sicuri verso la
vita immortale.
A te onore e gloria nei
secoli.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1642. A PIU' COSE
Benedetto sii tu, Dio
onnipotente,
fonte di ogni grazia e corona
di tutti i Santi:
per l'intercessione di ...
[della beata Vergine Maria o
di san N.]
stendi la tua mano su di noi
e sulle cose che e fa' che non ci dispiaccia
di imitare
colei [colui] che amiamo
celebrare;
così godendo della sua
protezione sulla terra
potremo condividerne la sorte
gloriosa nei cieli.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1643. Quindi il ministro,
dove vige la consuetudine, aspergere le persone o cose con l'acqua
benedetta * dicendo queste parole o altre simili:
Ravviva in noi, o Padre
nel segno di quest'acqua
benedetta
l'adesione alla tua volontà
in Cristo fonte di ogni
benedizione.
CONCLUSIONE
1644. Il ministro stendendo
le mani sui presenti dice:
Il Signore misericordioso
rivolga su di voi il suo
sguardo,
e vi aiuti nel tempo opportuno.
R. Amen.
Vi doni una vita tranquilla
e vi faccia abbondare di ogni
consolazione.
R. Amen.
Vi protegga con la sua mano
potente sulla terra
e vi guidi alla beatitudine
eterna.
R. Amen.
E la benedizione di Dio
onnipotente
Padre e Figlio X
e Spirito
Santo,
discenda su di voi, e con voi
rimanga sempre.
R. Amen.
1645. Un canto corale può
chiudere la celebrazione.
2. Rito della benedizione
durante la Messa nel giorno
della festa
1646. Dopo la lettura della
parola di Dio il sacerdote celebrante tiene
l'omelia, nella quale illustra le letture bibliche e il
significato della benedizione in onore della beata Vergine Maria o del
Santo.
PREGHIERA DEI FEDELI
1647. Segue la preghiera dei
fedeli, come di consueto durante la Messa o nel modo qui proposto. Tra
le invocazioni seguenti, si possono scegliere alcune ritenute più
adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di
persone o necessità del momento.
Innalziamo la nostra lode
e la nostra preghiera a Dio
Padre
per intercessione di ...
[della beata Vergine Maria o
di san N.] e acclamiamo:
R. Gloria a te, Signore, nei
tuoi santi.
Padre clementissimo,
che nella beata Vergine Maria [in san N.]
hai mirabilmente rivelato la
tua grandezza,
fa' crescere e fruttificare
in noi
il germe di grazia infuso nel
Battesimo. R.
Tu che per mezzo dei santi
ci fai sperimentare la tua
misericordia,
aiutaci a tradurre in
testimonianza di vita
i loro mirabili esempi. R.
Tu che nei tuoi servi fedeli
manifesti la santità della
Chiesa,
rendici instancabili nel
cercare la tua gloria
e la salvezza dei nostri
fratelli. R.
Tu che ci hai dato N.
[la Vergine come patrona e
Madre
o san N.
come patrono e intercessore],
fa' che liberati dai mali
presenti,
possiamo godere con lei [lui]
l'eredità eterna. R.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1648. Poi il sacerdote
celebrante, con le braccia allargate pronuncia la preghiera di
benedizione:
Benedetto sii tu, Dio
onnipotente,
fonte di ogni grazia
e corona di tutti i Santi:
per l'intercessione di ...
[della beata Vergine Maria o
di san N.]
stendi la tua mano su di noi
e sulle cose che ti
presentiamo
e fa' che non ci dispiaccia
di imitare
colei [colui] che amiamo
celebrare;
così godendo della sua
protezione sulla terra
potremo condividerne la sorte
gloriosa nei cieli.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1649. Si possono usare anche
le orazioni proposte al nn. 1640-1641 ed eventualmente quelle
particolari indicate più avanti nella parte II di questo capitolo, p.
676 ss.
CONCLUSIONE
1650. Il sacerdote
celebrante, dopo l'invito del diacono Inchinatevi per la benedizione o
un altro adatto, stendendo le mani sui presenti dice una delle seguenti
formule di benedizione.
1651. NELLE FESTE DELLA BEATA
VERGINE MARIA
Dio misericordioso,
che per mezzo del suo Figlio,
nato dalla vergine,
ha redento il mondo,
vi colmi della sua
benedizione.
R. Amen.
Dio vi protegga sempre
per intercessione di Maria,
vergine e madre,
che ha dato al mondo l'autore
della vita.
R. Amen.
A tutti voi,
che celebrate con fede la
festa....
conceda il Signore la salute
del corpo
e la consolazione dello
spirito.
R.
Amen.
E
la benedizione di Dio
onnipotente,
Padre e Figlio X e Spirito
Santo,
discenda su di voi, e con voi
rimanga sempre.
R.
Amen.
1652.
NELLE FESTE DEI SANTI
Esulti, Signore, il popolo
cristiano
nel ricordo dei santi,
membra gloriose del corpo di
Cristo,
e possa aver parte con loro
alla tua eredità
per lodarti eternamente nella
liturgia del cielo.
Per Cristo nostro Signore.
R.
Amen.
Oppure:
Converti a te il cuore dei
tuoi fedeli, Signore,
e per la fraterna
intercessione dei santi [di san N.]
custodisci tutti noi sotto la
tua protezione.
Per Cristo nostro Signore.
R.
Amen.
E la benedizione di Dio
onnipotente,
Padre e Figlio X
e Spirito
Santo,
discenda su di voi, e con voi
rimanga sempre.
R.
Amen.
* II. BENEDIZIONI PARTICOLARI
1653. Le benedizioni al pane
al vino, all'olio, al sale e all'acqua, indicate in questi formulari più
specifici, si possono usare con lo schema proposto sopra (I) per la
Benedizione comune: senza la Messa (1) o durante la Messa nel giorno
della festa (2).
1. BENEDIZIONE AL PANE
Premesse
1654. Il pane, base del
nutrimento quotidiano, è dono di Dio e frutto del lavoro. Sorgente di
energia, oggetto di condivisione fraterna, il pane è l'emblema della
tavola di famiglia. Nella preghiera che Cristo ci ha insegnato, il pane
compendia tutto ciò che è necessario all'esistenza umana ed è il
segno del pane della vita offerto e spezzato per tutti. In ogni luogo la
vicenda del pane, dalla semina del frumento all'agape familiare, è
circondata di amorosa attenzione e di rispetto sacro.
Nella cultura contadina si
suole incidere una croce sulle grandi forme di pasta lievitata prima di
cuocerle nel forno, oppure in particolari circostanze si benedicono
piccoli pani da distribuire tra i membri di una comunità.
Rito breve
1655. Il ministro inizia il
rito dicendo:
V. Sia benedetto il nome del
Signore.
R. Ora e sempre.
1656. Quindi, secondo
l'opportunità, introduce il rito di benedizione con brevi parole.
1657. Poi uno dei presenti
legge un brano della Sacra Scrittura:
Es 23, 25
Dice il Signore:
Voi servirete al Signore,
vostro Dio.
Egli benedirà il tuo pane e
la tua acqua.
Terrò lontana da te la
malattia.
Is
58,10a
Dice il Signore:
Se offrirai il pane
all'affamato,
se sazierai chi è digiuno,
ti guiderà sempre il
Signore,
ti sazierà in terreni aridi.
1 Cor 5, 6-8
(Specialmente nel Tempo di
Pasqua)
Non sapete che un po' di
lievito fa fermentare tutta la pasta? Togliete via il lievito
vecchio, per essere pasta nuova,
poiché siete azzimi.
E infatti Cristo, nostra
Pasqua, è stato immolato!
Celebriamo dunque la festa
non con il lievito vecchio,
nè con lievito di malizia e
di perversità,
ma con azzimi di sincerità e
di verità.
Mt 4,4
Dice il Signore Gesù:
«Sta scritto: Non di solo
pane vive l'uomo,
ma di ogni parola che esce
dalla bocca di Dio».
Mt 6,8-13
Dice il Signore Gesù:
«Il Padre vostro sa di quali
cose avete bisogno ancor prima
che gliele chiediate. Voi
dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei
cieli
sia santificato il tuo nome;
venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane
quotidiano,
e rimetti a noi i nostri
debiti
come noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non ci indurre in
tentazione,
ma liberaci dal male».
Mc 8,6
Gesù ordinò alla folla di
sedersi per terra.
Presi allora quei sette pani,
rese grazie, li spezzò e li
diede ai discepoli
perché li distribuissero;
ed essi li distribuirono alla
folla.
Lc 1,47.53
Maria disse:
«L'anima mia magnifica il
Signore
e il mio spirito esulta in
Dio,
mio salvatore;
ha ricolmato di beni gli
affamati,
ha rimandato a mani vuote i
ricchi.
Gv 6,26-27
Dice il Signore Gesù:
«In verità, in verità vi
dico,
voi mi cercate
non perché avete visto dei
segni,
ma perché avete mangiato di
quei pani
e vi siete saziati.
Procuratevi non il cibo che
perisce,
ma quello che dura per la
vita eterna,
e che il Figlio dell'uomo vi
darà».
1658. Quindi il ministro
invita i presenti alla preghiera dicendo:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio.
Segue la preghiera del
Signore:
Padre nostro.
1659. Il ministro, con le
braccia allargate, prosegue:
Sii benedetto, Dio nostro
Padre,
creatore del cielo e della
terra:
nel pane quotidiano
tu ci doni un segno della tua
bontà
e l'alimento essenziale della
tavola di famiglia.
Stendi la tua mano su di noi
e su questi pani
[che ti presentiamo nel
ricordo di N.]
e concedi a tutti i tuoi
figli
che abitano in ogni parte
della terra
il cibo necessario per il
nutrimento del corpo
e la tua parola di vita
eterna.
Per Cristo nostro Signore.
R.
Amen.
1660. Oppure:
Noi ti glorifichiamo, Dio
nostro Padre,
per Gesù Cristo, tuo Figlio,
che ha benedetto i cinque
pani nel deserto
e li ha moltiplicati per
nutrire la folla affamata.
Tu che in questo giorno di
festa..
ci hai riuniti intorno alla
tua mensa
per spezzare con noi il pane
della parola e della vita eterna,
fa' che impariamo a
condividere anche il pane terreno,
per gustare la gioia di
un'autentica fraternità
a lode e gloria del tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1661. Il ministro, secondo le
consuetudini locali, traccia un segno di croce sui presenti e sul pane
dicendo:
Nel nome del Padre e del
Figlio X e dello Spirito Santo.
R. Amen.
2. BENEDIZIONE AL
VINO
Premesse
1662
Nel linguaggio profetico
il grappolo d'uva pigiato nel torchio è simbolo di passione, e la
vendemmia è un cantico dell'amore di Dio per il suo popolo (cfr Is 5,
7). Sulla tavola imbandita il vino versato nei calici è motivo di gioia
e fraternità, e nell'Eucaristia è richiamo e preludio del banchetto
messianico (cfr Mt 26,29).
Giustamente il ciclo
dell'uva, dalla piantagione della vite alla festa della vendemmia, è
occasione per rendere grazie a Dio e ricordare i benefici della
creazione e della redenzione.
Rito breve
1663. Il ministro inizia il
rito dicendo.
V. Sia benedetto il nome del
Signore.
R. Ora e sempre.
1664. Quindi, secondo
l'opportunità, introduce il rito di benedizione con brevi parole.
1665. Poi uno dei presenti
legge un brano della Sacra Scrittura:
Sir 31,27-28
Dice il Signore:
Il vino è come la vita per
gli uomini,
purché tu lo beva con
misura.
Che vita è quella di chi non
ha vino?
Questo fu creato per la gioia
degli uomini.
Allegria del cuore e gioia
dell'anima
è il vino bevuto a tempo e a
misura.
Sir 40,20
Dice il Signore:
Vino e musica rallegrano il
cuore,
ma più ancora lo rallegra
l'amore della sapienza.
Ger 31, 10-12
Ascoltate la parola del
Signore, popoli,
annunziatela alle isole
lontane e dite:
«Chi ha disperso Israele lo
raduna
e lo custodisce come fa un
pastore con il gregge»
perché il Signore ha redento
Giacobbe,
lo ha riscattato dalle mani
del più forte di lui.
Verranno e canteranno inni
sull'altura di Sion;
affluiranno verso i beni del
Signore,
verso il grano, il mosto e
l'olio,
verso i nati dei greggi e
degli armenti.
Essi saranno come un giardino
irrigato,
non languiranno più.
Mt 26,29
Gesù disse:
«Da ora non berrò più di
questo frutto della vite
fino al giorno in cui lo berrò
nuovo con voi
nel regno del Padre mio».
Gv 2, 7-9
Gesù disse:
«Riempite d'acqua le giare»,
e le riempirono fino
all'orlo.
Disse loro di nuovo:
«Ora attingete e portatene
al maestro di tavola».
Ed essi gliène portarono.
E come ebbe assaggiato
l'acqua diventata vino,
il maestro di tavola, che non
sapeva di dove venisse
[ma lo sapevano i servi che
avevano attinto l'acqua],
chiamò lo sposo.
1666. Quindi il ministro
invita i presenti alla preghiera dicendo:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio.
Segue la preghiera del
Signore:
Padre nostro.
1667. Il ministro, con le
braccia allargate, prosegue:
Sii benedetto, Dio nostro
Padre,
creatore del cielo e della
terra:
nel succo della vite che
allieta la nostra mensa,
tu ci hai dato un segno della
tua bontà
e della grazia che sgorga
dalle sorgenti del Salvatore;
stendi la tua mano su di noi
e su questo vino
[che ti presentiamo nel
ricordo di N.];
fa' che nella gioia fraterna
e nella solidarietà operosa
pregustiamo il festoso
banchetto del tuo regno.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
3. BENEDIZIONE ALL'OLIO
Premesse
1668. L'olio è uno degli
alimenti tipici dell'area mediterranea; della sua abbondanza Dio ha
favorito il suo popolo dandogli in eredità una terra ricca di olivi (Dt
6,11; 8,8).
L'abbondanza dell'olio è una
benedizione divina (Dt 7,13 ss ), segno di salvezza (Gl 2,19) e simbolo
di felicità escatologica (Os 2, 24).
Dall'olio deriva l'unguento
che profuma il capo (Sal 132 (133), 2; Am 6, 6) e fortifica le membra
(Ez 16,19), il farmaco che cura le piaghe (Lc 10, 34), l'elemento che
ravviva le lampade e diviene sorgente di luce e di benedizione (cfr Es
27, 20 ss.; Mt 25, 3-8). I due olivi da cui proviene l'olio per il
candelabro dalle sette lampade, richiamano una consuetudine cultuale,
attestata dal profeta Zaccaria (Zc 4,11-14). La lampada che arde davanti
al tabernacolo eucaristico o davanti a una sacra immagine, è motivo di
lode a Dio, che fa risplendere su tutti la gioia del suo volto (Sal 103,
15). Anche la luce votiva che la pietà cristiana accende a ricordo dei
morti, è un'espressione di fede e di speranza nella vita eterna.
Rito breve
1669. Il ministro inizia il
rito dicendo:
V.
Sia benedetto il nome del
Signore.
R. Ora e sempre.
1670. Quindi, secondo
l'opportunità, introduce il rito di benedizione con brevi parole.
1671. Poi uno dei presenti
legge un brano della Sacra Scrittura:
Es 27,20-21
Dice il Signore:
Tu ordinerai agli Israeliti
che ti procurino olio puro di olive schiacciate per il candelabro, per
tener sempre accesa una lampada. Nella tenda del convegno, al di fuori
del velo che sta davanti alla Testimonianza, Aronne e i suoi figli la
prepareranno, perché dalla sera alla mattina essa sia davanti al
Signore: rito perenne presso gli Israeliti di generazione in
generazione.
Dt 7,11-13a
Dice il Signore:
Osserverai i comandi, le
leggi e le norme che oggi ti do. mettendole in pratica. Per aver voi
dato ascolto a queste norme e per averle osservate e messe in pratica,
il Signore tuo Dio conserverà per te l'alleanza e la benevolenza che ha
giurato ai tuoi padri. Egli ti amerà, ti benedirà, ti moltiplicherà;
benedirà il frutto del tuo seno e il frutto del tuo suolo: il tuo
frumento, il tuo mosto e il tuo olio, i parti delle tue vacche e i nati
del tuo gregge, nel paese che ha giurato ai tuoi padri di darti.
Mt 25, 1-4
Dice il Signore Gesù:
Il regno dei cieli è simile
a dieci vergini che, prese le loro lampade,
uscirono incontro allo sposo.
Cinque di esse erano stolte e
cinque sagge;
le stolte presero le lampade
ma non presero con sé olio;
le sagge invece, insieme alle
lampade
presero anche dell'olio in
piccoli vasi.
Mc 6, 13
I Dodici predicavano che la
gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti
infermi e li guarivano.
1672. Quindi il ministro
invita i presenti alla preghiera dicendo:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio.
Segue la preghiera del
Signore:
Padre nostro.
1673. Il ministro con le
braccia allargate, prosegue:
Sii benedetto, Dio nostro
Padre,
creatore del cielo e della
terra:
nel frutto delle olive
tu ci hai dato un segno della
tua provvidenza
e un messaggio di pace e di
amore;
stendi la tua mano su di noi
e su quest'olio
[che ti presentiamo nel
ricordo di N.];
ravviva nei nostri cuori la
luce della fede
e il fuoco del tuo amore,
perché possiamo riconoscere
Cristo tuo Figlio,
presente nel sacramento
dell'Eucaristia,
nella Chiesa e nel più
piccolo dei fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
4. BENEDIZIONE AL
SALE
Premesse
1674.
Nel linguaggio biblico
il sale, condimento indispensabile delle vivande (cfr Gb 6, 6), è
farmaco che preserva dalla corruzione e risana le acque (2 Re 2,19-22),
simbolo di sapienza, segno di ospitalità (cfr Es 4,14), elemento
cultuale per la preparazione delle offerte sacre (cfr Lv 2,13; Esd 6,9;
7,28; Ez 43,24).
Il divino Maestro esorta i
suoi discepoli a diventare sale della terra, vigilando perché il sale
non diventi insipido e quindi inservibile (Mt 5,13; Lc 14, 34).
L'apostolo Paolo ci invita a condire il nostro parlare di sapienza, per
sapere come rispondere a ciascuno (Col 4,6).
Rito breve
1675.
Il ministro inizia il
rito dicendo:
V.
Sia benedetto il nome del
Signore.
R.
Ora e sempre.
1676.
Quindi, secondo
l'opportunità, introduce il rito di benedizione con brevi parole.
1677.
Poi uno dei presenti
legge un brano della Sacra Scrittura:
Lv 2, 13
Dice il Signore:
Dovrai salare ogni tua
offerta di oblazione:
nella tua oblazione non
lascerai mancare
il sale dell'alleanza del tuo
Dio;
sopra ogni tua offerta
offrirai del sale.
Ez 43,24
Dice il Signore:
Tu presenterai le offerte al
Signore
e i sacerdoti getteranno il
sale su di loro,
poi le offriranno in
olocausto al Signore.
Mt 5,13
Dice il Signore Gesù:
«Voi siete il sale della
terra;
ma se il sale perdesse il
sapore,
con che cosa lo si potrà
render salato?
A null'altro serve che ad
essere gettato via
e calpestato dagli uomini».
Lc 14,34
Dice il Signore Gesù:
«Il sale è buono,
ma se anche il sale perdesse
il sapore,
con che cosa lo si salerà?».
1678.
Quindi il ministro
invita i presenti alla preghiera.
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio.
Segue la preghiera del
Signore:
Padre nostro.
1679.
Il ministro, con le
braccia allargate, prosegue:
Sii benedetto, Dio nostro
Padre,
creatore del cielo e della
terra:
nel sale, che preserva dalla
corruzione,
ci hai dato un segno della
tua sapienza
e della vita incorruttibile;
stendi la tua mano su questo
dono della tua provvidenza
[che ti presentiamo nel
ricordo di
N.];
fa' che alla scuola del
Vangelo
diventiamo anche noi sale
della terra,
per rendere ragione della
speranza
infusa in noi dal tuo
Spirito.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
5. BENEDIZIONE ALL'ACQUA
Premesse
1680.
L'acqua è sorgente di
vita. Come l'aria e la luce, è uno degli elementi essenziali del cosmo.
Senza di essa la terra non
sarebbe che un deserto; l'uomo, le piante e gli animali non potrebbero
vivere. Nell'esistenza quotidiana, l'acqua ha un uso multiforme è
lavacro, bevanda, refrigerio; può essere torrente o rigagnolo, onda
impetuosa e fontana limpida e tranquilla. L'acqua è giustamente motivo
di supplica e di benedizione
Rito breve
1681.
Il ministro inizia il
rito dicendo:
V.
Sia benedetto il nome del
Signore.
R. Ora e sempre.
1682. Quindi, secondo
l'opportunità, introduce il rito di benedizione con brevi parole.
1683. Poi uno dei presenti
legge un brano della Sacra Scrittura:
Sal 103 (104), 1. 10-11
Benedici il Signore, anima
mia.
Fai scaturire le sorgenti
nelle valli
e scorrono tra i monti;
ne bevono tutte le bestie
selvatiche
ed estinguono la loro sete.
Is 35,7-10
Dice il Signore:
In quei giorni, la terra
bruciata diventerà una palude,
il suolo riarso si muterà in
sorgenti d'acqua.
I luoghi dove si sdraiavano
gli sciacalli
diventeranno canneti e giuncaie.
Ci sarà una strada appianata
e la chiameranno Via santa;
nessun impuro la percorrerà
e gli stolti non vi si
aggireranno.
Non ci sarà più il leone,
nessuna bestia feroce la
percorrerà,
vi cammineranno i redenti.
Su di essa ritorneranno i
riscattati dal Signore
e verranno in Sion con
giubilo;
felicità perenne splenderà
sul loro capo;
gioia e felicità li
seguiranno
e fuggiranno tristezza e
pianto.
Is 41, 17-18
Dice il Signore:
I miseri e i poveri cercano
acqua ma non ce n'è,
la loro lingua è riarsa per
la sete;
io, il Signore, li ascolterò;
io, Dio d'Israele, non li
abbandonerò.
Ap 21,6
Dice il Signore:
Io sono l'Alfa e l'Omega,
il Principio e la Fine.
A colui che ha sete darò
gratuitamente
acqua della fonte della vita.
Gv 7, 37-38
Nell'ultimo giorno, il grande
giorno della festa,
Gesù levatosi in piedi
esclamò ad alta voce:
«Chi ha sete venga a me e
beva, chi crede in me.
Come dice la Scrittura,
fiumi d'acqua viva
sgorgheranno dal suo seno».
1684. Quindi il ministro
invita i presenti alla preghiera dicendo:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio.
Segue la preghiera del
Signore:
Padre nostro.
1685. Il ministro, con le
braccia allargate, prosegue:
Sii benedetto, Dio
onnipotente,
origine e fonte della vita;
stendi la tua mano su di noi
e su quest'acqua
[che ti presentiamo nel
ricordo di N.]
a sollievo del corpo e
dell'anima;
nella tua misericordia
fa' scaturire in noi l'acqua
viva della salvezza,
perché possiamo accostarci a
te con cuore puro.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
6. BENEDIZIONE
IN
FAMIGLIA
NEL GIORNO DI PASQUA
quando si porta a casa l'acqua benedetta
Premesse
1686.
Cristo Signore, nella
Pasqua di morte e risurrezione, dà in abbondanza agli uomini l'acqua
che zampilla per la vita eterna. Quest'acqua trabocca dal pozzo della
Samaritana e diventa fiume che bagna e vivifica la nuova Gerusalemme e i
suoi abitanti.
1687. In vari luoghi è
consuetudine per le feste pasquali «attingere» l'acqua dal fonte
battesimale, per portarla nelle case. Con quest'acqua benedetta si fa il
segno della croce e talvolta se ne prende anche un sorso prima di
sedersi alla mensa di famiglia, come «segno» dell'acqua viva che
disseta per la vita eterna.
1688. Dove vige questa
consuetudine è opportuno che prima del pasto si faccia un'apposita
preghiera.
Rito breve
1689.
Dopo una breve
introduzione di chi guida la preghiera, un familiare legge un brano
della Sacra Scrittura scelto tra i seguenti o tra quello indicato al n.
1646.
Ez 36,25-26
Così dice il Signore:
«Vi aspergerò con acqua
pura e sarete purificati;
io vi purificherò da tutte
le vostre sozzure
e da tutti i vostri idoli;
vi darò un cuore nuovo,
metterò dentro di voi uno
spirito nuovo,
toglierò da voi il cuore di
pietra
e vi darò un cuore di carne».
Tt 3,5-6
Dio ci ha salvati
non in virtù di opere di
giustizia da noi compiute,
ma per sua misericordia,
mediante un lavacro di
rigenerazione
e di rinnovamento nello
Spirito Santo,
effuso da lui su di noi
abbondantemente
per mezzo di Gesù Cristo,
salvatore nostro.
Gv 4, 13-14a
Disse Gesù alla donna
Samaritana:
«Chiunque beve di
quest'acqua avrà di nuovo sete,
ma chi beve dell'acqua che io
gli darò
non avrà mai più sete».
1690. Il capofamiglia:
Questo è il giorno che ha
fatto il Signore, rallegriamoci ed esultiamo.
1691. Quindi dice:
Preghiamo.
Benedetto sei tu, Signore del
cielo e della terra,
che nella grande luce della
Pasqua
manifesti la tua gloria
e doni al mondo la speranza
della vita nuova;
guarda a noi tuoi figli,
radunati intorno alla mensa
di famiglia:
fa' che possiamo attingere
alle sorgenti della salvezza
la vera pace,
la salute del corpo e dello
spirito
e la sapienza del cuore,
per amarci gli uni gli altri
come Cristo ci ha amati.
Egli ha vinto la morte,
e vive e regna nei secoli dei
secoli.
R. Amen.
1692. Il capofamiglia con un
ramoscello d'olivo porge l'acqua benedetta e ciascuno si fa il segno
della croce.
7. BENEDIZIONE
ALL'AGNELLO A PASQUA
Premesse
1693.
L'agnello, immolato e
consumato, già presente nella cultura dei popoli pastori come simbolo
sacrificale e conviviale, nell'esperienza pasquale dell'Esodo diviene il
segno dell'intervento di Dio che libera il suo popolo (Es 12, 3) nella
prospettiva del Cristo redentore, il vero agnello che toglie i peccati
del mondo (Gv 1,29. 36). Su questo sfondo culturale e religioso, si
colloca la consuetudine di benedire e consumare l'agnello nelle feste
pasquali.
Rito breve
1694.
Il ministro inizia il
rito dicendo:
V.
Sia benedetto Cristo,
nostra Pasqua. [Alleluia.]
R. Ora e sempre. [Alleluia.]
1695. Quindi, secondo
l'opportunità, introduce il rito di benedizione con brevi parole.
1696. Poi uno dei presenti
legge un brano della Sacra Scrittura.
Es 12,3.11.13-14
Dice il Signore:
Parlate a tutta la comunità
d'Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello
per famiglia, un agnello per casa.
Ecco in qual modo lo
mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano;
lo mangerete in fretta.
Il sangue sulle vostre case
sarà il segno che voi siete dentro: io vedrò il sangue e passerò
oltre, non vi sarà per voi flagello di sterminio, quando io colpirò il
paese d'Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete
come festa del Signore: di generazione in generazione, lo celebrerete
come un rito perenne.
1Pt 1,18-19
Voi sapete che non a prezzo
di cose corruttibili,
come l'argento e l'oro,
foste liberati dalla vostra
vuota condotta
ereditata dai vostri padri,
ma con il sangue prezioso di
Cristo,
come di agnello senza difetti
e senza macchia.
Ap 5,11-14
Io Giovanni, vidi e intesi
voci di molti angeli intorno al trono e agli esseri viventi e ai
vegliardi. Il loro numero era mirìadi di mirìadi e migliaia di
migliaia e dicevano a gran voce:
«L'agnello che fu immolato
è degno di ricevere potenza
e ricchezza,
sapienza e forza, onore,
gloria e benedizione».
Tutte le creature del cielo e
della terra, sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute,
udii che dicevano:
«A Colui che siede sul trono
e all'Agnello
lode, onore, gloria e
potenza, nei secoli dei secoli».
E i quattro esseri viventi
dicevano: «Amen». E i vegliardi si prostrarono in adorazione.
Ap 19,6-9
Io, Giovanni, udii come una
voce di una immensa folla simile a fragore di grandi acque e a rombo di
tuoni possenti, che gridavano:
«Alleluia.
Ha preso possesso del suo
regno il Signore,
il nostro Dio, l'Onnipotente.
Rallegriamoci ed esultiamo,
rendiamo a lui gloria,
perché son giunte le nozze
dell'Agnello;
la sua sposa è pronta,
le hanno dato una veste di
lino puro splendente».
La veste di lino sono le
opere giuste dei santi.
Allora l'angelo mi disse: «Scrivi:
Beati gli invitati al banchetto delle nozze dell'Agnello!». Poi
aggiunse: «Queste sono parole veraci di Dio».
Gv 1,29-30
Giovanni vedendo Gesù venire
verso di lui disse:
«Ecco l'agnello di Dio,
ecco colui che toglie il
peccato del mondo!
Ecco colui del quale io
dissi:
Dopo di me viene un uomo che
mi è passato avanti,
perché era prima di me».
1697. Quindi il ministro
dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio.
Il ministro con le braccia
allargate prosegue:
Benedetto sei tu, Signore del
cielo e della terra,
che nella radiosa luce del
Cristo risorto
richiami l'uomo e il mondo
a ricordare e vivere i grandi
prodigi dell'Esodo.
Nel segno dell'agnello
tu hai spezzato le catene del
tuo popolo
e hai stretto con lui un
patto di libertà e di amore.
Guarda a noi tuoi fedeli
e a quanti si nutriranno di
questo cibo,
umile e domestico richiamo
alle feste pasquali.
Aiutaci a trascorrere questi
santi giorni
in spirito di lieta e operosa
fraternità,
per essere davanti al mondo
testimoni della vera libertà,
scaturita dalla beata
passione del tuo Figlio,
agnello del nostro riscatto.
Egli vive e regna nei secoli
dei secoli.
R. Amen.
1698. Quindi il ministro
asperge con l'acqua benedetta i presenti e il cibo dicendo queste parole
o altre simili:
Ravviva in noi, o Padre,
nel segno di quest'acqua
benedetta
il ricordo del nostro
Battesimo
e l'adesione a Cristo,
crocifisso e risorto per la
nostra salvezza.
8. BENEDIZIONE
ALLE UOVA A PASQUA
Premesse
1699.
La tradizione religiosa
ha sempre considerato l'uovo come il simbolo del dischiudersi della
vita, soprattutto nella stagione di primavera quando la natura si
ridesta e si rinnova Questa espressione della pietà popolare, propria
sia dell'Oriente che dell'Occidente, si riflette nella consuetudine di
benedire le uova nel giorno di Pasqua.
Il gesto semplice ed umile,
insieme ad altri, prolunga nell'ambito familiare il messaggio della
risurrezione e della vita nuova in Cristo, che investe l'uomo e la
natura.
Rito breve
1700.
Il ministro inizia il
rito dicendo:
V.
Sia benedetto Cristo,
nostra Pasqua. [Alleluia.]
R. Ora e sempre. [Alleluia.]
1701.
Quindi, secondo
l'opportunità introduce il rito di benedizione con brevi parole.
1702.
Poi uno dei presenti
legge un brano della Sacra Scrittura:
Rm 6,4
Per mezzo del battesimo
siamo stati sepolti insieme a
Cristo nella morte,
perché come Cristo fu
risuscitato dai morti
per mezzo della gloria del
Padre,
così anche noi possiamo
camminare in una vita nuova.
2 Cor 5,15-17
Cristo è morto per tutti,
perché quelli che vivono non
vivano più per se stessi,
ma per colui che è morto e
risuscitato per loro.
Cosicché ormai noi non
conosciamo più nessuno
secondo la carne;
e anche se abbiamo conosciuto
Cristo secondo la carne,
ora non lo conosciamo più
così.
Quindi se uno è in Cristo,
è una creatura nuova;
le cose vecchie sono passate,
ecco ne sono nate di nuove.
Ef 4,22-24
Fratelli, dovete deporre
l'uomo vecchio
con la condotta di prima,
l'uomo che si corrompe dietro
le passioni ingannatrici
e dovete rinnovarvi nello
spirito della vostra mente
e rivestire l'uomo nuovo,
creato secondo Dio nella
giustizia e nella santità vera.
1 Pt 3, 15
Adorate il Signore, Cristo,
nei vostri cuori,
pronti sempre a rispondere a
chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.
1703.
Quindi il ministro
dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio.
Il ministro, con le braccia
allargate, prosegue:
Benedetto sei tu, Signore del
cielo e della terra,
che nella radiosa luce del
Cristo risorto
ridesti l'uomo e il mondo
alla vita nuova
che scaturisce dalle sorgenti
del Salvatore:
guarda a noi tuoi fedeli
e a quanti si ciberanno di
queste uova,
umile e domestico richiamo
alle feste pasquali;
fa' che ci apriamo alla
fraternità
nella gioia del tuo Spirito.
Per Cristo nostro Signore,
che ha vinto la morte
e vive e regna nei secoli dei
secoli.
R. Amen.
1704.
Quindi il ministro
asperge con l'acqua benedetta i presenti e le uova dicendo queste parole
o altre simili:
Ravviva in noi, o Padre,
nel segno di quest'acqua
benedetta
il ricordo del nostro
Battesimo
e l'adesione a Cristo,
crocifisso e risorto per la
nostra salvezza.
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