42 - BENEDIZIONE DEL CALICE
E DELLA PATENA


Premesse

1287.
Il calice e la patena, che sono usati nella Messa per l'offerta, la consacrazione e la comunione del pane e del vino, diventano vasi sacri in forza della loro destinazione esclusiva e permanente alla celebrazione dell'Eucaristia.

1288. L'intenzione di destinare questi vasi unicamente alla celebrazione dell'Eucaristia viene manifestata dinanzi alla comunità dei fedeli con una particolare benedizione. Tale benedizione viene lodevolmente impartita durante la Messa.

l289. Qualunque sacerdote può benedire il calice e la patena, purché l'uno e l'altra siano fatti secondo le disposizioni date in «Principi e norme per l'uso del Messale Romano», n. 290-2953.

1290. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi. Se si deve benedire il calice o la patena soltanto, si adattino opportunamente i testi.
 
 

1. Rito della benedizione
durante la Messa



LITURGIA DELLA PAROLA

1291.
Nelle memorie obbligatorie o facoltative, nelle ferie di Avvento fino al 16 dicembre, nelle ferie del Tempo di Natale e di Pasqua, escluse le relative Ottave e nelle ferie del Tempo Ordinario, una o due letture si possono prendere tra quelle proprie come indicato ai nn. 1302-1303 e nel «Lezionario per le Messe rituali», pp. 665-672.

1292.
Dopo la lettura della parola di Dio si tiene l'omelia; in essa il sacerdote celebrante spiega le letture bibliche e il significato della benedizione del calice e della patena usati nella celebrazione della cena del Signore.


PRESENTAZIONE DEL CALICE E DELLA PATENA

1293.
Terminata la preghiera universale o dei fedeli, i ministri o alcuni rappresentanti della comunità che offre il calice e la patena, collocano l'uno e l'altra sull'altare. Quindi il sacerdote celebrante si reca all'altare, mentre si canta l'antifona seguente o un altro canto adatto.

Antifona:


Alzerò il calice della salvezza;         
                           Sal 115,13
invocherò il nome del Signore.


PREGHIERA DI BENEDIZIONE

1294.
Quindi il sacerdote celebrante dice:

P
reghiamo.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio.

Poi il sacerdote celebrante prosegue dicendo:

Sul tuo altare, Dio nostro Padre, 
poniamo con gioia il calice e la patena 
per il sacrificio della nuova alleanza; 
il corpo e il sangue del tuo Figlio, 
che in essi offriamo e riceviamo, 
li santifichi per il servizio liturgico.

Fa', o Signore, che nella celebrazione eucaristica 
comunicando qui in terra ai tuoi misteri, 
otteniamo il dono del tuo Spirito 
in attesa di partecipare al convito dei santi 
nel regno dei cieli.

A te gloria e onore in eterno.


R. Benedetto nei secoli il Signore.


LITURGIA EUCARISTICA

1295.
I ministri dispongono sull'altare il corporale. Alcuni fedeli recano il pane, il vino e l'acqua per la celebrazione del sacrificio del Signore. Il sacerdote celebrante mette il pane sulla patena il vino e l'acqua nel calice e fa l'offertorio nel modo solito, mentre opportunamente si canta l'antifona seguente con il suo salmo (vedi n. 2503), o un altro canto adatto.

Antifona:

Alzerò il calice della salvezza;        
                Cfr Sal 115, 13.17
offrirò il sacrificio della lode.

Salmo 115 (116).

1296.
Detta la preghiera Umili e pentiti, opportunamente il sacerdote celebrante incensa i doni e l'altare.

1297.
Tenute presenti le circostanze e le modalità della celebrazione, è bene che i fedeli ricevano il sangue di Cristo dal calice poco prima benedetto.

 

2. Rito della benedizione 
senza la Messa



INIZIO

1298.
Quando tutti sono riuniti si esegue il Salmo 115 (116) con la sua antifona (cfr n. 1295) o un altro canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce mentre il sacerdote dice:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

R. Amen.


SALUTO

1299.
Il sacerdote saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura.

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, 
che ha offerto il corpo e il sangue 
per la nostra salvezza, 
l'amore di Dio Padre 
e la comunione dello Spirito Santo 
sia con tutti voi.


R. E con il tuo spirito.


MONIZIONE INTRODUTTIVA

1300.
Il sacerdote, o un altro ministro idoneo, introduce il rito benedizione con queste parole o altre simili:

Patena e calice sono preziose suppellettili, che servono all'offerta sacrificale e al convito eucaristico; perciò sono tolte da ogni uso profano e riservate al culto di Dio.

Il rito di benedizione, richiamando questa realtà, ci invita a unirci a Cristo nella donazione al Padre per la redenzione del mondo.



LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

1301.
Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi della Sacra Scrittura (vedi anche  «Lezionario per le Messe rituali», pp. 665-672):

1 Cor 10, 16-17 
Il calice che benediciamo e il pane che spezziamo sono comunione con Cristo.


Ascoltate la parola di Dio 
dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

I calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane.


1302.
Oppure (per esteso vedi a p. 952 ss.):

1 Cor 11,23-26
Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue.

Mt 20,20-28 
Voi berrete il mio calice.

Mc 14,12-16.22-26 
Prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti.


RESPONSORIO

1303.
Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p. 989 ss.) o eseguire un altro canto adatto.

Sal 15 (16),5.8 9-10 11
R.
Il Signore è la mia parte di eredità e mio calice.

Sal 22 (23),1-3 4 5 6
R.
Davanti a me, Signore, prepari una mensa 
    
e il mio calice trabocca.



BREVE ESORTAZIONE

1304.
Secondo l'opportunità, il sacerdote rivolge ai presenti brevi parole illustrando la lettura biblica e il significato della benedizione del calice e della patena usati nella celebrazione della cena del Signore.

Breve silenzio.


PRESENTAZIONE DEL CALICE E DELLA PATENA


1305.
Quindi i ministri o alcuni rappresentanti della comunità che offre il calice e la patena, collocano l'uno e l'altra sull'altare.
Quindi il sacerdote si reca all'altare. 
Nel frattempo si canta l'antifona seguente o un altro canto adatto.

Antifona:


Alzerò il calice della salvezza;                                   
Sal 115, 13
invocherò il nome del Signore.


PREGHIERA DI BENEDIZIONE

1306.
Quindi il sacerdote dice:

Preghiamo.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio.

Poi il sacerdote, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:

D
io nostro Padre, 
guarda con bontà i tuoi figli 
che hanno posto con gioia sull'altare 
la patena e il calice, 
destinati per il sacrificio della nuova alleanza; 
li santifichi, Signore, la tua X
benedizione.

Il tuo popolo, nella celebrazione eucaristica, comunichi qui in terra ai tuoi misteri 
e ottenga il dono dello Spirito 
in attesa di partecipare al convito dei santi 
nel regno dei cieli.

A te gloria e onore in eterno.


R. Benedetto nei secoli il Signore.


PREGHIERA DEI FEDELI

1307.
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del mento.

Il Signore Gesù offre continuamente se stesso alla sua Chiesa come pane di vita e calice di salvezza. Rivolgiamo a lui la nostra unanime preghiera.

R. Signore Gesù, pane del cielo, donaci la vita eterna.

Redentore dell'uomo,
che obbediente alla volontà del Padre
hai voluto il calice della passione
per la nostra salvezza,
fa' che noi, partecipando al mistero della sua morte,
possediamo il regno dei cieli.
R.

sacerdote dell'Altissimo,
presente e nascosto nel sacramento dell'altare,
fa' che ti vediamo con gli occhi della fede.
R.

Pastore buono,
che ti fai cibo e bevanda per i tuoi discepoli,
la mensa eucaristica
ci trasformi in testimoni del Vangelo.
R.

Agnello di Dio,
che hai comandato alla tua Chiesa
di celebrare il mistero pasquale,
fa' che il memoriale della tua passione e risurrezione
sia culmine e fonte della nostra vita nello Spirito.
R.

Figlio di Dio, 
che in modo mirabile 
con il pane della vita e il calice della salvezza 
soddisfi la fame e la sete di te, 
fa' che attingiamo dal mistero eucaristico 
l'amore per te e per tutti gli uomini.
R.

1308.
Il sacerdote introduce la preghiera del Signore con queste parole o altre simili:

E ora eleviamo la nostra preghiera al Padre 
con le parole di Cristo, 
che sul legno della croce 
e nella piena adesione alla volontà del Padre, 
divenne mediatore della Nuova Alleanza.


Segue la preghiera del Signore:
Padre nostro.

1309.
Quindi il sacerdote prosegue:

O Padre, 
che nella morte e risurrezione del tuo Figlio 
hai redento tutti gli uomini, 
custodisci in noi l'opera della tua misericordia, 
perché nell'assidua celebrazione del mistero pasquale 
riceviamo i frutti della nostra salvezza.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.


CONCLUSIONE

1310.
Il sacerdote benedice i presenti nel modo solito.

1311.
Un canto corale può chiudere la celebrazione.
 

 

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