35 - BENEDIZIONE
AI CAMPI, AI PRATI
E AI PASCOLI

 
Premesse

1084.
Con questo rito i fedeli esprimono la loro riconoscenza per i benefici ricevuti a Dio che ha creato con ineffabile amore l'universo e ne ha affidato la cura all'uomo perché, attraverso il lavoro assiduo, possa assicurare ai fratelli il necessario per la vita.

1085. Questo rito si può usare nei momenti più significativi della vita della comunità rurale; così il lavoro dell'uomo viene santificato dalla preghiera e la benedizione del Signore accompagna l'alternarsi delle stagioni e le attività ad esse corrispondenti.

1086. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono, o anche da un laico con i gesti e le formule per esso predisposti.

1087. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.


 

Rito della benedizione



INIZIO

1088. Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

R. Amen.


SALUTO

1089.
Il ministro, se sacerdote o diacono, saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza Sacra Scrittura:

Dio, mirabile in tutte le sue opere, 
sia con voi.


R. E con il tuo spirito.

o in  un altro modo adatto.
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1090. Se invece il ministro è un laico, saluta i presenti dicendo:

Benediciamo unanimi il Signore nostro Dio,
per la rugiada del cielo
e la fertilità della terra.


R. Amen.
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MONIZIONE INTRODUTTIVA

1091.
Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili:

Il Signore ha creato la terra e ha affidato all'uomo le sue risorse, perché con il lavoro delle sue mani e con il suo ingegno ne tragga alimento per sé e per i propri figli.
Rendiamo grazie per l'abbondanza di questi doni e impariamo, secondo il monito evangelico, a cercare prima il regno di Dio e la sua giustizia: tutto il resto ci sarà dato in aggiunta.



LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

1092. Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti della Sacra Scrittura:

Gn 1,1.11-12.29-31 
Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco era cosa molto buona.


Ascoltate la parola di Dio dal libro della Genesi

In principio Dio creò il cielo e la terra. E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producano seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne: la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona.
E Dio disse: «Ecco, io vi dò ogni erba che produce seme e che é su tutta la terra, e ogni albero in cui è il frutto che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io dò in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco era cosa molto buona.


1093.
Oppure:

Dt 32, 10c-14
Il Signore fece salire il suo popolo sulle alture della terra e lo nutrì con i prodotti della campagna.

Ascoltate la parola di Dio dal libro del Deuteronomio

Il Signore educò il suo popolo, ne ebbe cura, lo allevò, lo custodì come la pupilla del suo occhio. Come un'aquila che veglia la sua nidiata, che vola sopra i suoi nati, egli spiegò le ali e lo prese, lo sollevò sulle sue ali. Il Signore lo guidò da solo, non c'era con lui alcun dio straniero. Lo fece salire sulle alture della terra e lo nutrì con i prodotti della campagna, gli fece succhiare miele dalla rupe e olio dai ciottoli della roccia; crema di mucca e latte di pecora insieme con grasso di agnelli, arieti di Basan e capri, fior di farina di frumento e sangue di uva, che bevesi spumeggiante.


1094.
Oppure (per esteso vedi a p. 863 ss.):

Mt 6, 25-34 
Osservate i gigli del campo.

* Mt 13, 1-9 
Il seminatore uscì a seminare.

Mc 4, 26-29
L'uomo getta il seme: come cresce non lo sa.

* Gv 12,24-26 
se il chicco di grano muore produce molto frutto.


* PER UN VIGNETO

Dt 8, 7-11
Dio promette al suo popolo una terra ricca di vigne.

Ct 2, 11-15
Le viti fiorite spandono fragranza.

Is 5, 1-7 
La vigna del Signore.

Os 10,1-3.7-8.12 
Rigogliosa vite era Israele.

Mc 12,1-9 
Il padrone darà la vigna ad altri.

Gv 15, 1-8 
Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo.


* PER UN FRUTTETO

Is 41,16c-20 
Pianterò cedri nel deserto.

Ger 17,7-8 
Chi confida nel Signore produce frutti.

Ap 22, 1-5 
L'albero di vita produce frutto ogni mese.

Lc 13, 6-9 
Il fico sterile non ha più diritto di occupare il suolo.


RESPONSORIO

1095.
Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un responsoriale (per esteso vedi a p. 1003 ss.) o eseguire un canto adatto.

Sal 64 (65), 10a-d 10 e l2 13-14
R.
Tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza.

Sal 103 (104), 1-2a 14-15 24 27-28
R.
La terra è piena delle tue creature, Signore.

Sal 106 (107), 35-36 37-38 41-42
R.
Celebrate il Signore, perché è buono.


* PER UN VIGNETO

Sal 79 (80), 9.12 13-14 15-16
R.
La vigna del Signore è il suo popolo.


BREVE ESORTAZIONE

1096.
Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettera biblica, perché percepiscano il significato della celebrazione.

Breve silenzio.


PREGHIERA DEI FEDELI


1097.
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.

Dio Creatore e Padre abbraccia con la sua provvidenza tutti i suoi figli, li nutre e con la sua benedizione dà fecondità ai campi, perché producano frutti e l'uomo ne tragga alimento. Rivolgiamoci a lui con filiale fiducia.

R. Benedici il nostro lavoro.

Divino Seminatore,
tu che ci hai scelto come tuo campo,
fa' che siamo sempre fedeli al tuo amore,
aderendo in tutto alla tua volontà.
R.

Padrone dell'evangelica vigna, 
che ci hai inseriti come tralci in Cristo vera vite, 
fa' che rimanendo uniti a lui,
portiamo molto frutto.
R.

Creatore dell'universo, 
che visiti la terra con la tua benedizione 
e al tuo passaggio stilla l'abbondanza, 
fa' che i nostri campi producano 
il nutrimento necessario a tutte le famiglie.
R.

Signore delle messi, 
che moltiplichi il chicco di frumento 
da cui proviene il cibo quotidiano e il pane eucaristico, 
dona il sole e la pioggia 
per l'abbondanza del raccolto.
R.

Dio del cielo, 
che nutri gli uccelli dell'aria 
e vesti i gigli del campo, 
illumina la nostra fatica quotidiana, 
perché nella prospettiva del tuo regno 
edifichiamo la giustizia e la solidarietà fraterna.
R.  
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1098.
Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il ministro dice:

Preghiamo.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio.  
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* Segue la preghiera del Signore:
Padre nostro.


PREGHIERA DI BENEDIZIONE 

1099.
Il ministro, con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le mani giunte se laico, pronuncia la preghiera di benedizione:

Padre buono, 
che hai affidato all'uomo la terra 
da coltivare e custodire: 
allontana dai nostri campi
il flagello delle tempeste 
e ogni altra sciagura, 
perché producano frutti copiosi e una mèsse abbondante.

A te lode e gloria nei secoli.

Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

1100.
Oppure:

O Dio, Creatore e Padre, 
tu alle origini del mondo 
hai stabilito che la terra 
produca germogli e frutti di ogni genere, 
il seme per i campi e il pane per la mensa;

fa' che le nostre campagne, 
allietate da un abbondante raccolto, 
frutto della nostra fatica 
e dono della tua benedizione, 
possano contribuire al benessere comune.

A te onore e gloria nei secoli.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.

1101.
Quindi il ministro, se lo ritiene opportuno, asperge con l'acqua benedetta i presenti e il luogo (o verso il luogo) * dicendo queste parole o altre simili:

Ravviva in noi, o Padre, 
nel segno di questa santa aspersione 
il ricordo delle nostre origini 
nell'acqua e dallo Spirito
nell'attesa dei cieli nuovi e della terra nuova.
 


CONCLUSIONE
 
1102.
Quindi il ministro, se sacerdote o diacono, conclude il rito dicendo:

Dio, fonte di ogni bene, 
vi assista e vi protegga 
con la sua santa X benedizione 
e renda fecondo il vostro lavoro.

R. Amen.
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1103.
Se il ministro è un laico, invoca su tutti i presenti la  benedizione di Dio e facendosi il segno di croce dice:

Dio, fonte di ogni bene, 
ci assista e ci protegga 
con la sua santa benedizione 
e renda fecondo il nostro lavoro.


R. Amen.
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1104.
Un canto corale può chiudere la celebrazione.
 

 

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