APPENDICE III
ALTRE CELEBRAZIONI



2 - INCORONAZIONE
DI UN'IMMAGINE
DELLA BEATA VERGINE MARIA

 


Premesse

2029. La santa madre Chiesa non ha mai esitato ad affermare a più riprese la legittimità del culto prestato alle immagini di Cristo, della sua Madre e dei santi, e ha spesso ammaestrato i fedeli sul significato di tale culto.

2030. La venerazione verso le immagini della beata Vergine Maria viene espressa non di rado ornando il suo capo con una corona regale. Se poi la santa Madre di Dio viene effigiata col divin Figlio in braccio, si incoronano tutte e due le immagini. Nell'azione rituale s'incorona prima l'immagine del Figlio e poi quella della Madre. 

2031. La consuetudine di raffigurare la beata Vergine Maria ornata di un diadema regale andò affermandosi, sia in Oriente che in Occidente, fin dai tempi del Concilio di Efeso (431). Gli artisti cristiani dipinsero spesso la gloriosa Madre del Signore assisa su di un trono regale, ornata delle insegne proprie di una regina e circondata da una schiera di angeli e di santi. In tali immagini, non di rado vien rappresentato il divin Redentore nell'atto di recingere la Madre di una corona fulgente.

2032.
La consuetudine di incoronare le immagini della beata Vergine Maria venne diffusa in Occidente da pii fedeli, religiosi e laici, specialmente verso la fine del secolo XVI. I Romani Ponte­fici non solo assecondarono questa forma di pietà popolare, ma «spesso, o personalmente, o per mano di vescovi da loro delegati, ornarono di diadema immagini della Vergine Madre di Dio già insigni per la pubblica venerazione».
Con il progressivo affermarsi di questa consuetudine, venne preparato un rito per l'incoronazione delle immagini della beata Vergine Maria, che nel secolo XIX fu accolto nella Liturgia romana.

2033. Con questo rito la Chiesa afferma che a buon diritto la beata Vergine Maria vien ritenuta Regina e come tale invocata; ella è:
 

Madre del Figlio di Dio, e Re messianico; Maria infatti è Madre di Cristo, Verbo incarnato, «per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visi­bili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà»; Madre del Figlio di Davide, del quale l'angelo disse con parole profetiche: «sarà grande e sarà chiamato Figlio dell' Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine»; ed Elisabetta, piena di Spirito Santo, salutò la beata Vergine, che portava Cristo in grembo, come «Madre del Signore»;

collaboratrice augusta del Redentore; la beata Vergine infatti, quale nuova Eva, ebbe per eterna disposizione di Dio un compito rilevante nell'opera della salvezza, con la quale Cristo Gesù, nuovo Adamo, ci ha redenti e ci ha a sé acquistati non a prezzo di cose corruttibili come l'argento e l'oro, ma con il suo sangue prezioso e ha fatto di noi un regno per il nostro Dio;

perfetta discepola di Cristo; la vergine di Nazaret, dando il suo assenso al disegno divino, progredendo nel suo cammino di fede, ascoltando e custodendo la parola di Dio, rimanendo fedelmente unita al Figlio sino alla croce, perseverando con la Chiesa nella preghiera, intensificando il suo amore verso Dio, meritò in modo eminente la «corona di giustizia», la «corona della vita» , la «corona di gloria» promessa ai fedeli discepoli di Cristo; e pertanto, «terminato il corso della sua vita terrena, fu assunta anima e corpo alla gloria celeste e fu dal Signore esaltata quale regina dell'universo, perché in maggior pienezza divenisse conforme al Figlio suo, Signore dei signori e vincitore del peccato e della morte» ;

membro sovreminente della Chiesa; è infatti serva del Signore, coronamento dell'antico Israele e inizio santo del nuovo popolo di Dio; Maria è «la persona più qualificata, l'espressione più perfetta, la rappresentante più insigne, la figura più dotata» della Chiesa ; benedetta fra le donne, per il compito tutto particolare a lei affidato verso Cristo e tutte le membra del suo mistico Corpo, come pure per la ricchezza di virtù e la pienezza di grazia, Maria emerge nella stirpe eletta, nel regale sacerdozio, nella nazione santa che è la Chiesa; giustamente quindi è invocata come Signora degli uomini e degli angeli e Regina di tutti i santi.
La gloria della beata Vergine, figlia di Adamo e sorella degli uomini, non solo fa onore al popolo di Dio, ma nobilita tutto il genere umano.


2034. Spetta al vescovo diocesano, insieme con la comunità locale, giudicare sull'opportunità di incoronare l'immagine della beata Vergine Maria. Si tenga tuttavia presente che è opportuno incoronare soltanto quelle immagini che, essendo oggetto di venerazione per la grande fiducia dei fedeli nella Madre del Signore, godono di una certa notorietà, tanto che il luogo in cui son venerate è diventato sede e centro di genuino culto liturgico e di attivo impegno cristiano.
A tempo debito, prima della celebrazione del rito, si devono istruire i fedeli sul suo significato e sul suo carattere esclusivamente religioso, perché possano partecipare con frutto alla celebrazione e coglierne la giusta portata.

2035. Per il diadema o la corona si usi una materia atta ad esprImere la dignità singolare della beata Vergine; si eviti tuttavia una troppo dispendiosa fastosità, come pure uno sfoggio esagerato di gemme che disdica alla sobrietà del culto o risulti in qualche modo offensivo per quello che è l'umile tenore di vita dei fedeli del luogo. 

Ministro del rito

2036. È opportuno che il rito venga officiato dal vescovo diocesano. Qualora questi non possa farlo di persona, ne affiderà il compito a un altro vescovo o anche a un presbitero, a quello specialmente che è stato suo attivo collaboratore nella cura pastorale dei fedeli nella cui chiesa si venera l'immagine da incoronare.
Se l'immagine viene incoronata a nome del Romano Pontefice, si osservino le norme indicate nel Breve apostolico.


Scelta
del giorno e dell’azione liturgica


2037.
Il rito dell'incoronazione si compie opportunamente nelle solennità e feste della beata Vergine Maria e in altri giorni festivi.
Non si svolga però nelle maggiori solennità del Signore e nemmeno nei giorni a carattere penitenziale.


2038.
Secondo le circostanze, l'incoronazione dell'immagine della beata Vergine Maria si può fare durante la Messa, ai Vespri nella Liturgia delle Ore o in una celebrazione adatta della parola di Dio.

Cose da preparare

2039. Per il rito dell'incoronazione, oltre alle cose necessarie per la celebrazione dell' azione liturgica in cui s'inserisce, si preparino:

il Benedizionale;

il Lezionario adatto;

la corona o le corone collocate in luogo adatto;

il secchiello dell'acqua benedetta con l'aspersorio;

il turibolo con la navicella dell'incenso e il cucchiaino.

2040. Si usino vesti sacre di color bianco o festivo, a meno che non si celebri una Messa che richieda un altro colore (cfr sopra n. 2037).
Se si celebra la Messa, si preparino:

per il vescovo: camice, stola, casula o piviale, mitra, pastorale;

per i diaconi: camici, stole e, secondo l'opportunità, dalmatiche; 

per il lettore e gli altri ministri: camici o altre vesti legittimamente approvate.

 

1. Rito dell'incoronazione 
durante la Messa



2041.
Se le rubriche lo consentono, è opportuno celebrare la Messa della beata Vergine Maria Regina (22 agosto) o una Mes­sa che corrisponda al titolo dell' immagine che viene incoronata.

2042. Nella Messa, tutto si svolge come al solito, fino al Vangelo compreso. Terminato il Vangelo, il vescovo tiene l'omelia, nella quale illustra sia le letture bibliche, sia la funzione materna e regale della beata Vergine Maria nel mistero della Chiesa.


PREGHIERA DI BENEDIZIONE

2043.
Dopo l'omelia e un breve silenzio, i ministri portano al vescovo le corone (o la corona) per le immagini di Cristo e della Madre sua.

2044.
Nella preghiera di benedizione, se s'incorona soltanto l'immagine della beata Vergine Maria, si cambia lo stico come è notato a suo luogo.
Il vescovo, deposta la mitra, si alza e con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:


B
enedetto sei tu, Signore, Dio del cielo e della terra,
che nella tua giustizia e misericordia
disperdi i superbi ed esalti gli umili.
Di questo tuo meraviglioso disegno
ci hai offerto il modello perfetto
nel Verbo fatto uomo e nella sua Vergine Madre.
Il Cristo tuo Figlio,
che si è umiliato volontariamente fino alla morte di croce,
risplende nell'eterna gloria
e siede alla tua destra,
re dei re e signore dei signori.
E colei che si è chiamata tua serva,

la Vergine da te eletta come genitrice del Redentore

e vera madre dei viventi,
innalzata sopra i cori degli angeli,
regna gloriosa accanto al suo Figlio
e prega per tutti gli uomini,
avvocata di grazia e regina di misericordia.

Guarda con bontà, Signore, il tuo popolo,
che nel porre il diadema regale
all'immagine del Cristo e della Madre sua 

[
all'immagine della Madre del Cristo tuo Figlio]
riconosce il Signore Gesù re dell'universo
e acclama regina la Vergine Maria.
Concedi, o Padre,
che seguendo il loro esempio
anche noi ci consacriamo al tuo servizio

e ci
rendiamo disponibili l'un l'altro nella carità; 

così nella vittoria sull'egoismo
e nel dono senza riserve
adempiremo la tua legge
e condurremo a te i nostri fratelli.
Fa' che siamo lieti di vivere umili e poveri in terra, 
per raggiungere un giorno la gloria del cielo,
dove tu stesso darai la corona della vita

ai tuoi servi fedeli. 


Per Cristo nostro Signore.


R.
Amen.

2045.
Terminata l'orazione, il vescovo senza dire nulla incorona l'immagine della beata Vergine Maria. Se la beata Vergine è raffigurata con Gesù Bambino, s'incorona prima l'immagine del Figlio (cfr n. 2030), e poi quella della Madre.

2046.
Fatta l'incoronazione, si canta l'antifona seguente o un altro canto adatto.

Antifona:


Gloriosa regina del mondo,
Maria, sempre vergine,
tu che hai generato Cristo Signore, 
salvatore di tutti gli uomini, 
intercedi per la nostra pace e salvezza. 

[T. P. Alleluia].

Frattanto il vescovo incensa l'immagine della beata Vergine Maria, poi ritorna alla sede.


PREGHIERA DEI FEDELI

2047.
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.

A Dio Padre,
che ha compiuto grandi cose nella beata Vergine Maria
e opera sempre nella Chiesa i prodigi del suo amore, 

rivolgiamo la nostra preghiera.


R.
Ascoltaci, Signore.

Per la Chiesa,
perché in armonia con il cantico della Vergine Madre

annunzi a tutti i popoli
 

le grandi opere del Dio misericordioso,
che rovescia i potenti dai troni
ed esalta gli umili, preghiamo.
R.

Per tutte le genti,
perché mediante l'azione dello Spirito Santo
si raccolgano nell'unico popolo di Dio,
sotto la regalità di Cristo Signore, preghiamo.
R.

Per la concordia delle nazioni,
perché la potenza supplice di Maria, madre e regina, 
apra tempi nuovi in cui,
cessati gli odi e le guerre,
tutto il mondo goda di una vera e stabile pace,
preghiamo.
R.

Per quelli che soffrono
nella malattia, nella miseria e nella solitudine,
per i prigionieri e i perseguitati,
perché la Vergine, regina di misericordia,
sollevi i cuori alla speranza
e li consoli con il suo materno amore, preghiamo.
R.

Per tutti noi qui riuniti,
perché riconoscendo la singolare grandezza di Maria
e crescendo nell'amore per lei,
ne imitiamo l'umiltà e lo spirito di servizio, preghiamo.
R.

Il vescovo conclude la preghiera dicendo:

O Dio, che in Cristo tuo Figlio, re dell'universo
hai aperto le fonti della salvezza,
per intercessione di Maria, madre e regina,
concedi a tutti gli uomini di attingere
alla pienezza della tua grazia.

Per Cristo nostro Signore.


R.
Amen.


LITURGIA EUCARISTICA


2048
. Se si ritiene opportuno, il vescovo, dopo l'incensazione dei doni, dell'altare e della croce, incensa anche l'immagine della beata Vergine Maria.

2049.
La Messa prosegue come al solito.

 

2. Rito dell'incoronazione 
durante la celebrazione dei Vespri



2050.
Se le rubriche lo consentono, è bene celebrare i Vespri della beata Vergine Maria Regina (22 agosto) oppure i Vespri che corrispondono al titolo dell' immagine di cui si fa l'incoronazione.


RITI INIZIALI


2051.
Il vescovo inizia dicendo:

O Dio, vieni a salvarmi.
 

Tutti:


Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre

nei secoli dei secoli. Amen.
[Alleluia].

2052.
Quindi è opportuno che il vescovo rivolga ai fedeli la parola in forma di monizione per predisporli alla celebrazione e spiegare il significato del rito. Lo può fare con queste parole o altre simili:

Siamo qui riuniti in fraterna esultanza per celebrare il sacrificio della lode vespertina e imporre il diadema regale all'immagine della beata Vergine Madre di Dio
[e del suo Figlio, il Signore Gesù].

Questo rito, attraverso i gesti e le parole, vuoI essere una scuola di quella dottrina evangelica secondo la quale il più grande nel regno dei cieli è colui che serve nell'umiltà e nella carità. Cristo nostro Signore venne non per essere servito, ma per servire. Egli, innalzato da terra, ha tratto a sè tutti gli uomini e dall'alto della croce ha inaugurato il suo regno, fondato sull'amore che perdona e che salva.


La Vergine Maria, che noi oggi onoriamo, è l'umile serva del Signore. Interamente dedita al Figlio e alla sua opera, con lui e sotto di lui, ha collaborato alla redenzione del mondo; innalzata alla gloria del cielo, continua a favore dei fratelli di Cristo, la sua missione di salvezza, sollecita della nostra eterna salute, ministra di pietà e regina d'amore.



SALMODIA


2053.
Terminato l'inno, segue il canto o la recita dei salmi e del cantico con le loro antifone. 


LETTURA DELLA PAROLA DI DIO


2054.
Terminata la salmodia, è bene fare una lettura più lunga. Si può fare la lettura seguente o una di quelle tratte dal «Lezionario per le celebrazioni dei santi: Comune della beata Vergine Maria», pp. 511-563.

Is 9, 1-3.5-6
Ci è stato dato un Figlio.


Ascoltate la parola di Dio dal libro del profeta Isaìa


Il popolo che camminava nelle tenebre
vide una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta
quando si spartisce la preda.
Poiché tu, come al tempo di Madian,
hai spezzato il giogo che l'opprimeva,
la sbarra che gravava le sue spalle
e il bastone del suo aguzzino.

Poiché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.

Sulle sue spalle è il
segno della sovranità

ed è chiamato:
"Consigliere ammirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace";
grande sarà il suo dominio
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia,
ora e sempre;
questo farà lo zelo del Signore.
 

OMELIA


2055.
Quindi il vescovo tiene l'omelia, nella quale illustra sia la lettura biblica, sia la funzione materna e regale della beata Vergine Maria nel mistero della Chiesa.


RESPONSORIO BREVE


2056.
Dopo la lettura e l'omelia, secondo l'opportunità, tutti sostano per un po' di tempo in meditazione silenziosa della parola di Dio.
Quindi si canta il seguente responsorio breve o un altro. Canto adatto.


R.
Santa Maria, regina del mondo,
* regna con Cristo in eterno.

Santa Maria, regina del mondo,
regna con Cristo in eterno

V. Assunta in cielo,
*
regna con Cristo in eterno.

    Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Santa Maria, regina del mondo,
regna con Cristo in eterno.


PREGHIERA DI BENEDIZIONE

2057. Terminato il canto, i ministri portano al vescovo le corone (o la corona) per l'immagine di Cristo e della Madre sua.

2058. Nella preghiera di benedizione, se s'incorona soltanto l'immagine della beata Vergine Maria, si cambi lo stico come è notato a suo luogo.
Il vescovo, deposta la mitra, si alza e, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:


Benedetto sei tu, Signore, Dio del cielo e della terra, 
che nella tua giustizia e misericordia
disperdi i superbi ed esalti gli umili.
Di questo tuo meraviglioso disegno
ci hai offerto il modello perfetto
nel Verbo fatto uomo e nella sua Vergine Madre.
Il Cristo tuo Figlio,
che si è umiliato volontariamente fino alla morte di croce, 
risplende nell'eterna gloria
e siede alla tua destra,
re dei re e signore dei signori.
E colei che si è chiamata tua serva,
la Vergine da te eletta come genitrice del Redentore
e vera madre dei viventi,
innalzata sopra i cori degli angeli,
regna gloriosa accanto al suo Figlio
e prega per tutti gli uomini,
avvocata di grazia e regina di misericordia.

Guarda con bontà, Signore, il tuo popolo,
che nel porre il diadema regale
all'immagine del Cristo e della Madre sua

[all'immagine della Madre del Cristo tuo Figlio]
riconosce il Signore Gesù re dell'universo
e acclama regina la Vergine Maria.

Concedi, o Padre,
che seguendo il loro esempio
anche noi ci consacriamo al tuo servizio

e ci
rendiamo disponibili l'un l'altro nella carità;

così nella vittoria sull'egoismo
e nel dono senza riserve
adempiremo la tua legge
e condurremo a te i nostri fratelli.
Fa' che siamo lieti di vivere umili e poveri in terra, 
per raggiungere un. giorno la gloria del cielo, 
dove tu stesso darai la corona della vita
ai tuoi servi fedeli.

Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.


IMPOSIZIONE DELLA CORONA

2059. Terminata l'orazione, il vescovo senza dire nulla incorona l'immagine della beata Vergine Maria. Se la beata Vergine è raffigurata con Gesù Bambino, s'incorona prima l'immagine del Figlio (cfr n. 2030), e poi quella della Madre.


CANTICO EVANGELICO

2060. Fatta l'imposizione della corona si canta il Magnificat, con una delle antifone seguenti:

Antifona:

Beata Vergine Maria,
hai creduto alla parola del Signore: 

ora regni con Cristo in eterno.


Oppure:


Beata Vergine Maria,
 

regina di misericordia, speranza del mondo, 
ascolta i tuoi figli
che invocano il tuo aiuto.

Oppure:

Madre beata, sempre Vergine Maria, 
gloriosa regina del mondo, 
intercedi per noi.

Segue il cantico della beata Vergine (vedi n. 2508 o n. 2535).

Si ripete, come di consueto, l'antifona.

Durante il cantico evangelico il vescovo, dopo l'incensazione dell' altare e della croce, incensa anche l'immagine della beata Vergine Maria, poi ritorna alla sede.


PREGHIERA DEI FEDELI O INTERCESSIONI

2061. Terminato il cantico, si fa la preghiera universale o dei fedeli nella forma proposta al n. 2047 o nella forma seguente:

Vescovo:

Acclamiamo Cristo, re dell'universo: egli è prima di tutte le cose e tutto in lui sussiste.

R.  Signore, venga il tuo regno.

Cristo, re delle genti,
che sei venuto nel mondo
per rendere testimonianza alla verità,
tutti riconoscano che tu sei il Signore
delle menti e dei cuori
R.

Cristo, principe della pace,
infrangi le trame e gli ordigni della guerra,
fa' che tutti gli uomini
conoscano un'era di giustizia e di pace
R.

Cristo, erede di tutte le cose,
fa' che l'umanità mossa dallo Spirito Santo,
si raccolga nella tua Chiesa,
tutta la terra ti riconosca suo capo e signore
R.

Cristo, giudice del mondo,
accogli anche noi alla tua destra,
quando consegnerai il tuo regno nelle mani del Padre, 
donaci l'eredità eterna,
preparata per noi fin dalla creazione del mondo
R.

Cristo, mediatore fra Dio e gli uomini,
che hai costituito Maria regina di misericordia, 
per sua intercessione concedi salute agli infermi, 
conforto agli afflitti, perdono ai peccatori
R.

Cristo, salvatore degli uomini,
che hai incoronato Maria regina del cielo,
fa' che i nostri fratelli defunti
godano la felicità eterna nell'assemblea dei santi
R.

2062. Quindi il vescovo introduce opportunamente la preghiera del Signore con queste parole o altre simili:

Ora, in comunione di fede e di carità,
lieti per la gloria di Maria, nostra madre,
fiduciosi nella sua intercessione,
invochiamo Dio nostro Padre, come Gesù ci ha insegnato:

Padre nostro.

2063. Il vescovo dice l'orazione seguente, a meno che la liturgia del giorno non ne richieda un' altra.

O Padre, che ci hai dato come nostra Madre e Regina
la Vergine Maria,
dalla quale nacque il Cristo, tuo figlio,
per sua intercessione
donaci la gloria promessa ai tuoi figli nel regno dei cieli. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.


R. Amen.


CONCLUSIONE


2064.
Il vescovo prende la mitra e il pastorale e benedice il popolo nel modo consueto; il diacono poi lo congeda.


  

3. Rito dell'incoronazione 
durante una celebrazione della parola di Dio



INIZIO

2065. Quando il popolo si è radunato in chiesa, il vescovo, in sacrestia o in altro luogo adatto, si mette sul rochetto o sul camice la croce pettorale, indossa la stola e il piviale di color bianco o festivo, e prende la mitra e il pastorale. Accompagnato dai diaconi e da altri ministri, fa l'ingresso in chiesa, mentre si canta una delle antifone seguenti con il Salmo 44 (n. 2499) o un altro canto adatto.

Antifona:


All
a tua destra è assisa la Regina, 
splendente di oro e di gemme.                                  
   Sal 44,10

Oppure:

Un
segno grandioso apparve nel cielo:

una donna ammantata di sole,
con la luna sotto i suoi piedi 

e sul capo una corona di dodici stelle.
                           
Ap 12,1

Salmo 44,2-3.7-10.14-18.


SALUTO


2066.
Il vescovo, giunto all'altare, depone la mitra e il pastorale, fa atto di venerazione all'altare e va alla sede, dove, terminato il canto, saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:


La grazia del Signore nostro Gesù Cristo,
nato dalla Vergine Maria,
l'amore di Dio Padre
e la comunione dello Spirito Santo
sia con tutti voi.

R. E con il tuo spirito.

o in un altro modo adatto.


MONIZIONE INTRODUTTIVA

2067. Il vescovo, o un altro ministro idoneo, introduce il rito con queste parole o altre simili:

Fratelli e sorelle carissimi, siamo qui riuniti nella gioia, per imporre il diadema regale all'immagine della beata Vergine Madre di Dio [e del suo Figlio, il Signore Gesù]. Partecipando con animo devoto e filiale a questa solenne celebrazione, ascoltiamo con fede la parola di Dio.

Questo rito, attraverso i gesti e le parole, vuoI essere una scuola di quella dottrina evangelica secondo la quale il più grande nel regno dei cieli è colui che serve nell'umiltà e nel­la carità. Cristo nostro Signore venne non per essere servito, ma per servire. Egli, innalzato da terra, ha tratto a sé tutti gli uomini e dall'alto della croce ha inaugurato il suo regno, fondato sull'amore che perdona e che salva.

La Vergine Maria, che noi oggi onoriamo, è l'umile serva del Signore. Interamente dedita al Figlio e alla sua opera, con lui e sotto di lui, ha collaborato alla redenzione del mondo; innalzata alla gloria del cielo, continua a favore dei fratelli di Cristo la sua missione di salvezza, sollecita della nostra eterna salute, ministra di pietà e regina d'amore.


COLLETTA

2068. Terminata la monizione, il vescovo dice:

Preghiamo.

E tutti pregano per qualche momento in silenzio.

Quindi il vescovo con le braccia allargate, prosegue:


O Dio, che ci hai dato come madre e regina
la Vergine Maria,
dalla quale nacque il Cristo tuo Figlio,
per sua intercessione concedi a noi
l'eredità della gloria
promessa ai tuoi figli nel regno dei cieli.

Per Cristo nostro Signore. 


R. Amen.


LETTURA DELLA PAROLA DI DIO


2069.
Si leggono quindi testi adatti della Sacra Scrittura, scelti fra quelli proposti nel Lezionario per le celebrazioni della beata Vergine Maria, specialmente per il 22 agosto Is 9,1-3. 5-6 e Lc 1, 26-38 intercalandovi salmi responsoriali corrispondenti o pause di silenzio.
Alla lettura del Vangelo si riservi sempre il posto di onore.



OMELIA


2070.
Il vescovo rivolge una breve omelia ai presenti, illustrando le letture bibliche e la funzione materna e regale della beata Vergine Maria nel mistero della Chiesa, perché percepiscano il significato della celebrazione.


PREGHIERA DI BENEDIZIONE

2071. Dopo l'omelia e un breve silenzio, i ministri portano al vescovo le corone (o la corona) per l'immagine di Cristo e della Madre sua.

2072.
Nella preghiera di benedizione se s'incorona soltanto l'immagine della beata Vergine Maria, si cambia lo stico, come è notato a suo luogo.
Il vescovo, deposta la mitra, si alza e con le braccia allargate pronuncia la preghiera di benedizione.


Benedetto sei tu, Signore,
Dio del cielo e della terra, 
che nella tua giustizia e misericordia 
disperdi i superbi ed esalti gli umili.
Di questo tuo meraviglioso disegno
ci hai offerto il modello perfetto
nel Verbo fatto uomo e nella sua Vergine Madre. 
Il Cristo tuo Figlio,
che si è umiliato volontariamente
fino alla morte di croce,
risplende nell'eterna gloria
e siede alla tua destra,

re dei re e signore dei signori.

E colei che si è chiamata tua serva,
la Vergine da te eletta come genitrice del Redentore
e vera madre dei viventi,
innalzata sopra i cori degli angeli,
regna gloriosa accanto al suo Figlio
e prega per tutti gli uomini,
avvocata di grazia e regina di misericordia.
Guarda con bontà, Signore, il tuo popolo,
che nel porre il diadema regale
all'immagine del Cristo e della Madre sua 

[
all'immagine della Madre del Cristo tuo Figlio]
riconosce il Signore Gesù re dell'universo
e acclama regina la Vergine Maria.

Concedi, o Padre,
che seguendo il loro esempio
anche noi ci consacriamo al tuo servizio
e ci rendiamo disponibili l'un l'altro nella carità;
così nella vittoria sull'egoismo
e nel dono senza riserve
adempiremo la tua legge
e condurremo a te i nostri fratelli.
Fa' che siamo lieti di vivere umili e poveri in terra,
per raggiungere un giorno la gloria del cielo,
dove tu stesso darai la corona della vita
ai tuoi servi fedeli.

Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.


IMPOSIZIONE DELLA CORONA

2073. Terminata l'orazione, il vescovo senza dire nulla incorona l'immagine della beata Vergine Maria. Se la beata Vergine è raffigurata con Gesù Bambino, s'incorona prima l'immagine del Figlio (cfr n. 2030) e poi quella della Madre.

 

2074. Fatta l'incoronazione, si canta l'antifona seguente o un altro canto adatto.

 

Antifona:

 

Gloriosa regina del mondo,

Maria, sempre vergine,

tu che hai generato Cristo Signore,

salvatore di tutti gli uomini,

intercedi per la nostra pace e salvezza. [T. P . Alleluia] .

 

Frattanto il vescovo incensa l'immagine della beata Vergine Maria, poi ritorna alla sede.

 

 

PREGHIERA LITANICA

 

2075. Si cantano quindi le litanie della beata Vergine Maria, come vengono proposte ai nn. 2523 e 2525 o nn. 2544 e 2546 oppure, per favorire la partecipazione dei fedeli, quelle «lauretane» (nn. 2524-2525 o nn. 2545-2546). In luogo delle litanie si può fare la preghiera universale nella forma indicata al n. 2947 o n. 2061 o in altra forma adatta.

 

2076. Il vescovo conclude la preghiera litanica dicendo:

 

Dio misericordioso,

esaudisci la preghiera del tuo popolo

che onora con solenne rito

la beata Vergine Maria, tua serva,

come madre e regina;

concedi a noi di servire te e i fratelli in questo mondo,

per entrare nella dimora eterna del tuo regno.

 

Per Cristo nostro Signore.  
 

R. Amen.

   

CONCLUSIONE

 

2077. Il vescovo prende la mitra e il pastorale e benedice il popolo nel modo consueto.

 

2078. Un canto corale può chiudere la celebrazione. È opportuno cantare l'antifona Salve Regina o Ave Regina caelorum o, nel Tempo di Pasqua, Regina caeli oppure Sub tuum praesidium (n. 2549) o un altro canto adatto in onore della beata Vergine Maria.

 

 

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